Nichel Dopo la fine del mondo 2013 - Cantautoriale, Folk, Acustico

Immagine non trovata precedente precedente

Canzoni d'autore fresche, dinamiche e dai testi ironici e sarcastici

Dopo anni di collaborazioni con diverse band, i toscani Alessandro Cei e Simone Faraoni decidono di iniziare un nuovo percorso artistico, e nel febbraio del 2012 nascono i Nichel.
Il loro sound è chiaramente ispirato al cantautorato italiano, soprattutto da artisti come De Gregori, De André Battiato, ma il duo si arricchisce anche di sonorità d'oltreoceano, con riff di chitarra che ricordano Dylan, e propongono in alcuni momenti un rock molto brit anni '60 e '70.
Nel marzo 2013 pubblicano il loro primo disco, completamente auto prodotto, “Dopo la fine del mondo”, contenente nove tracce tra cui il singolo "Ritardi" che anticipava l'album.
La raccolta di brani si apre con un pezzo decisamente brioso ed irriverente, “Valentina ammazzami”. Il testo sulla vita di coppia, spesso resa banale nei racconti dei protagonisti, si incastra bene con il basso acustico ed il pianoforte, armonicamente piacevoli e ben ritmati.
“Ritardi” scorre più rock, senza però chiudere del tutto il rubinetto del cantautorato. Divertente e sincera, fotografa una situazione in cui tutti ci siamo trovati almeno una volta, ovvero le scuse per essere arrivati in ritardo; un pezzo godibile ma appesantito da un ritornello con un coro che forse si poteva evitare. 
La traccia numero quattro, “Nell'anima”, colpisce per il testo che invita alla riflessione sulla fede e sulla spiritualità, mentre  “Antica canzone” non può non portare alla mente la cover di De André “Geordie”, ballata britannica del XVI secolo.
“Pisa d'inverno” contiene delle chicche compositive, come la linea del pianoforte e quella del basso acustico, che però si scontrano con altre scelte discutibili, come l'accompagnamento funky della chitarra.
La penultima canzone, “Cadavere”, è una ballata orecchiabile con un buon accompagnamento di chitarra acustica e pianoforte, ed una armonica a bocca che suona un refrain evocativo e rilassante.
L'album si conclude con “Risveglio”, il cui testo introspettivo è ben scritto e si incastra bene con l'accompagnamento ad accordi della chitarra acustica. Appare però fiacca e trascinata, lasciandoci in sospeso tra un giudizio positivo ed uno negativo: bisognerebbe lavorarci un po' su.
Il disco si ascolta con piacere, traccia dopo traccia senza fatica. Per essere il primo album del duo è sicuramente promosso e, ad un anno dall'uscita, attendiamo di sapere cosa è rimasto “Dopo la fine del mondo”.

---
La recensione Dopo la fine del mondo di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-09-15 00:00:00

COMMENTI

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia