Omosumo Surfin' Gaza 2014 - Rock, Elettronica, Alternativo

Disco in evidenza Surfin' Gaza precedente precedente

Musica da spiaggia, quando la spiaggia è quella di Gaza

“Quando siamo in acqua non c'interessano la politica, i razzi, non ci sono arabi ed ebrei. In acqua è diverso, in acqua ci vogliamo bene”. Forse può suonare un po' retorico, forse semplicistico, ma è tutto qui il cuore di “God went surfing with the devil”: il documentario sul Gaza Surf Club, in cui palestinesi e israeliani cavalcavano insieme le onde del Mediterraneo, ci mostra una di quelle situazioni che restituiscono speranza nella pace.
Ci sono posti in cui è possibile dimenticare di essere diversi, di essere bianchi, neri, cristiani, ebrei, musulmani, ci sono posti in cui ci si può volere bene: uno di questi è il mare. Un altro è la musica.

Nella musica non ci sono confini, muri e checkpoint, la musica è fatta di aria e libertà, non di terra e divisioni. La musica degli Omosumo è un mare aperto in cui i suoni si abbracciano, e “Surfin' Gaza” è il sogno di una pace conquistata cavalcando tavole da surf e dancefloor. È un luogo della mente in cui confluiscono indietronica e tradizione mediterranea, italiano, inglese e arabo. Un luogo in cui ci si può abbandonare alla serenità cullati dalle oniriche “Walking On Stars” e “Nowhere” e dalla solare e groovy “Nancy”. Ma è anche un posto in cui parole come “stendimi su una tavola da surf, lasciami navigare nell'oceano” possono diventare un'autentica, straziante preghiera, la preghiera di potersi lasciare indietro una realtà che di sereno ha ben poco, fatta di bombe, incertezza e claustrofobia. E sembra di vederle cadere le bombe, anche se da lontano, nelle canzoni più oscure: nella percussiva litania della title-track; nel sax che strappa il tappeto mediorientale di “Dovunque altrove” per reclamare la possibilità di una fuga; nella rombante “Atlantico”, che chiude il disco con un brusco ritorno sulla terra.

Non è un finale amaro però, perché dentro ci resta il rumore delle onde, e il sogno che “Bukra, inshallah” (domani, se dio vuole), si riuscirà a costruire la pace, magari partendo dalle piccole cose, magari da una tavola da surf.

---
La recensione Surfin' Gaza di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-09-24 00:00:00

COMMENTI (1)

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia