Cesare Malfatti [Una mia distrazione] + 2 2014 - Cantautoriale, Alternativo

[Una mia distrazione] + 2 precedente precedente

Un disco che fotografa il nostro quotidiano con raffinatezza

Faccio partire "[La mia distrazione + 2]" nella totale inconsapevolezza di ciò a cui andrò incontro. Da quando infatti i La Crus si sono sciolti (e se non contiamo la parentesi sanremese del 2011), ho dato poca attenzione ai percorsi solisti dei rispettivi protagonisti. Certo, Mauro Ermanno Giovanardi ha potuto contare su una ribalta inevitabilmente maggiore rispetto a Cesare Malfatti, anche solo per il fatto di aver prestato la sua inconfondibile voce a quell'esperienza. Malfatti, invece, si occupava talmente bene di "tutto il resto" che a volte quasi rischiavi di dimenticare facesse parte del progetto.

Ascoltando adesso questi 11 brani emerge con forza la sua figura: in primis la voce, che si rivela sorprendentemente affascinante. Molto lontana dallo stile di Joe, basa il suo modo di cantare quasi sussurrando le parole. D'altronde sono le stesse canzoni a richiedere una simile interpretazione: atmosfere sospese tra il jazz e una (a suo modo) originale forma cantautorale, due fattori che danno vita ad una cifra stilistica che colpisce per intensità e raffinatezza allo stesso tempo. Peccato solo che sul finale gli arrangiamenti strizzino un po' l'occhio alla maniera e il livello cali sensibilmente.

Ad ogni modo, sia che si tratti di ballate ("Apro gli occhi", "Andare via", "Per noi") o di canzoni più ritmate ("Vivere", "Cantare", "Se tu sei qui"), il risultato finale é quasi sempre notevole. A ciò contribuiscono in maniera determinante le liriche, l'altro pezzo forte dell'album e per le quali l'ex La Crus si affida a due amici di lungo corso (Luca Lezziero e Vincenzo Costantino Cinaski). E nonostante la stesura dei pezzi sia stata affidata a differenti penne, il trait d'union tra gli svariati stili di scrittura è rappresentato proprio l'interpretazione di Malfatti; il quale canta delle infinite sfumature delle nostre (molteplici) vite, raccontando delle nostre debolezze ("Solo per noi"), dei nostri desideri ("So inventare le parole, ma cambiarti non lo so" in "Se tu sei qui"), dei nostri amori ("La mia distrazione"), dei nostri rapporti sempre in bilico ("Apro gli occhi") e dei dubbi che ci attanagliano. Insomma, una fotografia del nostro quotidiano, dove spesso viene applicato il filtro del rapporto di coppia.

In definitiva, [La mia distrazione + 2]" piace e si lascia ascoltare. Non lascia il segno come un disco dei La Crus ma non erano queste le aspettative. Per cui va benissimo così. 

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La recensione [Una mia distrazione] + 2 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-10-08 00:00:00

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