Il nome del gruppo, di per sé curioso, riporta la mente ai Radiohead che così intitolavano una loro B Side, ed è proprio al gruppo di Thom Yorke che i Banana.Co sembrano principalmente ispirarsi.
I sette pezzi che compongono il loro “The skeleton Ep” hanno richiesto da parte mia numerosi ascolti prima di riuscire a creare una certa affinità, raggiunta parzialmente con alcuni dei brani e appieno con la voce solista a parer mio assolutamente strepitosa, soprattutto dal punto di vista interpretativo. Regnano atmosfere languide e malinconiche, rievocanti sonorità anni ’80 di stampo British, con un occhio di riguardo ai Police, specie nell’arpeggio chitarristico che introduce e scandisce il brano d’apertura “window pane”, ed ai già citati Radiohead prima maniera.
Immediata e coinvolgente è la quarta traccia, “sex on the beach”, impeccabilmente strutturata e caratterizzata da un brioso ed amabile riff di chitarra che accompagna la voce preziosamente utilizzata. Interessanti anche le evoluzioni chitarristiche in “zebra”, e l’intermezzo strumentale di “kitchen” che assume toni più rock, mentre “sirens” aleggia eterea ed onirica.
Gli ultimi due pezzi, quelli che ancora non mi hanno del tutto persuasa, lasciano spazio a voce e pianoforte (“secret tears”), per un duetto struggente, e ad una sezione acustica (“a place to hide”) inscenante una malinconica e sognante ballata.
La sensazione è che siano ancora in bilico tra ottime ed ambiziose idee e la loro completa realizzazione, che potrebbe essere agevolata dall’ausilio di tecniche di registrazione più sofisticate - opportunità di cui certo sono meritevoli - in grado di valorizzarne i suoni; in particolare la batteria spesso risulta un po’ invadente a discapito dell’armonia e della fluidità di alcune canzoni.
Prescindendo da uno sterile tecnicismo, che non credo debba eccessivamente pregiudicare le autoproduzioni, è apprezzabile l’intento di rapportarsi allo spesso deprezzato genere “pop” senza la leggerezza che gli è propria, anzi con un’attitudine impegnata che rifugge dalla ricerca del facile consenso. Non vorrei sobillare dissidi interni ma non posso esimermi dal lodare la voce del gruppo: notevole!
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