Mutuato il nome da una celebre creatura demoniaca appartenente al pantheon dei nativi d’America – o, più prosaicamente, al personaggio della Marvel – i Wendigo si affacciano nel panorama musicale nostrano con quest’opera prima che ha tutto il sapore di un atto di amore. È chiaro ai più cosa accadde sul finire degli anni ’80 dalle parti di Seattle, stato di Washington? E della naturale evoluzione di quel sound sfociato poi nello stoner rock? Orbene, in caso contrario, rivolgetevi ad uno zio o ad un fratello maggiore (Google) e poi ci rivediamo qua, per tutti gli altri: seguitemi. I tre salernitani non fanno mistero, sin dalla prima nota della prima traccia di questo lavoro, di essere cresciuti a pane e hard rock cafone, quello che, come dicevamo sopra, prese le mosse nella città dello Space Needle.
Stiamo parlando del rock sghembo e sfigato dei vari Jack Endino, Love Battery, Willard. Decisamente meno biondi di Cobain e meno empatici di Vedder, questi illustri sconosciuti non imbroccarono un solo successo ma andarono a costituire un sottobosco interessantissimo di band dal sound abrasivo e poco incline a compromessi. Bene, questo breve interludio per dire che cosa? Che i Wendigo, se proprio dovessimo fare parallelismi, somigliano più a quelle band finite nel cono d’ombra del rock piuttosto che su MTV, che le colate laviche che fuoriescono dai loro pezzi ricordano molto più quella predisposizione a strafregarsene del successo e meno certe civetterie dei capostipiti del genere.
Onesti, integri e salutarmente fuori tempo massimo, i tre campani ci propongono nove pezzi che spaziano dal grunge allo stoner senza disdegnare puntate nel più classico hair metal (il singolo “No Leeches”). Al fine di smorzare i toni e piazzate strategicamente nella scaletta del disco, c’è spazio pure per un paio di ballate (“Firefly” e “Promises”) a fungere da chill out. Nove brani contenenti una buona dose di originalità e personalità, interpretati e suonati in modo convincente tenendo sì fede – a tratti un po’ tanto – ai canoni del genere, ma proposti inoculando qua e là germi di personalità davvero convincenti.
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