Splatterpink
Mongoflashmob - Industrie Trollcore 2014 - Sperimentale, Hardcore, Punk-funk

Mongoflashmob - Industrie Trollcore
31/12/2014 - 09:00 Scritto da Manfredi Lamartina

Tempi dispari, arrangiamenti assurdi, svisate jazzcore. Gli altri prendano appunti

Ne sanno parecchio, gli Splatterpink. Band che più anni Novanta non si può (vent’anni e più di carriera tra produzione discografica, concerti, pausa e ritorno in pista), si rifanno vivi con un lavoro che ha tutto quello che era novità in quegli anni lì: tempi dispari, arrangiamenti assurdi, svisate jazzcore e testi sboccati. Proprio quest’ultimo aspetto a volte sembra un eccesso che non porta da nessuna parte se non a smargiassate che nulla dicono ma che se non altro regalano ritornelli che canterebbe pure un ubriaco (la sputtanata disneyana di “Dolan Aproevd” e la più che evidente “Leccaculo”, per dire).

Fa piacere però sentire che con gli strumenti il gruppo bolognese spacca tanto e dà lezioni di gran stile e potenza. “Mortal Jodel” è pazza e ingestibile, con fraseggi folli di sax e una batteria formidabile nel cambiare ritmo ogni quattro secondi o poco più. “Sting”, dedicata a un artista che si è vantato impunemente di avere un’iper resistenza sessuale, è una versione 8X dei Massimo Volume. “Autocit.” nasce classicamente jazz salvo poi imbastardirsi di rock estremo e spietato.

“Mongoflashmob - Industrie trollcore” è un album poderoso, barocco e dal tasso tecnico incredibilmente elevato, frutto del talento di gente che ha portato il jazzcore in Italia quando ancora non aveva attecchito nemmeno il grunge. Gli altri prendano appunti.

Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.