Telesplash Non è più poesia 2014 - Pop

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Pioggia e sole, passato e presente, Clash e Pupo

Certe volte mi capita di dimenticarmene, poi per caso parlo con qualcuno che mi riporta alla realtà: in Italia ci sono persone, anche giovani, che dividono la musica in “italiana” e “straniera”, laddove per italiana intendono Modà e altri sanremismi assortiti (non capisco bene invece cosa mettano sotto la dicitura “musica straniera”: gli U2? Il “rock”? Frank Sinatra? Miley Cyrus? Non lo so). E mentre sto lì a meditare su tale modus pensandi può succedere che mi trovi a dover parlare di un disco come quello dei Telesplash, e allora mi viene sempre da chiedermi: dove lo collocherebbero le persone di cui sopra? Probabilmente proverebbero a infilarlo nella casella della musica italiana, perché è cantato in italiano, è molto pop, c'è addirittura Pupo che canta in un pezzo! Però poi forse sentirebbero qualcosa che non quadra alla perfezione, sentirebbero che c'è qualcos'altro dentro quelle che sembrano quasi canzoni da mar Tirreno di cinquant'anni fa, leggere leggere, dolci e ironiche. Sentirebbero qualcosa di britannico in questa leggerezza, dal cantato blasè all'apparente semplicità dei testi alle tracce del dichiarato amore per i Clash, tracce lievi dello Strummer più caraibico, quelle che oggi si sentono in gruppi come i Vampire Weeken(ascoltare "Somebody", per capire).
Niente di trascendentale o mai sentito, ma abbastanza per dare un tono ancora più frizzante e movimentato alle piacevolissime, rinfrescanti, nostalgiche e attuali, intelligenti, dal ritornello sempre implacabile, canzoni dei Telesplash. Non sarà (più) poesia, ma è ancora buona musica.  

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La recensione Non è più poesia di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-02-02 09:00:00

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