TemplezOne Vidia 2014 - Electro

Vidia precedente precedente

Disco dai molteplici e multiformi aspetti che oscilla tra toni post-apocalittici fino ad arrivare al ricordo dell'universo video ludico anni '90

Costituito da 5 brani inediti e da 2 remix che sono piuttosto vere e proprie reinterpretazioni, questo disco, immaginato come una figura poliedrica, in effetti presenta molteplici e multiformi aspetti immagazzinando un sound generale dal quale possiamo dedurre un'inquietudine di fondo, che barcolla dall'industrial alla dark ambient e che proietta un futuro post-apocalittico, fino ad arrivare all'EBM che ci scaglia nel decennio "ninety", ricordando le soundtrack comuni nei videogiochi.

Il disco è da immaginare come una scalinata sul quale dovremmo inizialmente salire per poi scendere, la tracklist infatti ci introduce inzialmente, sui suoi primi gradini, in un mondo oscuro, definito da una evidentissima trama dark, che anticiperà la salita successiva con l'entrata in scena di suoni industrial decisamente più pesanti, fino al raggiungimento del brano d'apice "Tb1201": la traccia che compensa perfettamente tutte le influenze del disco costituendone la presentazione ideale, in pratica il lavoro più completo, seguito infine dalla discesa conclusiva che ci riporterà, come se stessimo ripercorrendo la stessa strada al contrario, al sound chiave di "Noysix" in "Xenomorfo" attenuandosi sempre di più nel successivo remix che andrà a chiudere il disco quasi nello stesso modo in cui è cominciato.

---
La recensione Vidia di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-02-19 00:00:00

COMMENTI

Aggiungi un commento avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia