Nasov Catch the biggest fish in the ocean, then what? 2014 - Folk

Catch the biggest fish in the ocean, then what? precedente precedente

L'amore per gli animali, la perdità degli ideali, la propensione per il grottesco: "Catch the biggest fish in the ocean, then what?" è in tutto e per tutto un disco romantico

Intitolare una canzone alla lanula (i peletti che si raccolgono nell’ombelico) o trattare argomenti quali le secrezioni indurrebbe a pensare a un album concepito sulla canzone del Silos di Elio e le storie tese. D'altronde il tema della sporcizia è sempre stato insito nella cultura punk quasi a determinarne anch’esso un’ulteriore forma di ribellione. Ma del punk rimane poco. Le sonorità riportano la mente al dorato pensionamento di Joe Strummer & The Mescaleros. Sarà per l’età che avanza e per la mancanza di una band, ma la scelta di Nasov di intraprendere la via del folk si rivela coerente ed azzeccata. La seppur particolare vena cantautorale di Francesco Bordo hai più possibilità di emergere in un disco probabilmente concepito in testa sotto forma di voce e chitarra e poi ampliato grazie all’aiuto di amici musicisti. "Catch the biggest fish in the ocean, then what?" sembra ispirarsi all’animo marinaresco della pagine di Melville donando ad alcune canzoni un tono alla Marinai -profeti e balene- ma svuotandolo successivamente. Un animo che mal convive con lo spirito animalista che pervade tutto l’album. Nasov sta dalla parte dell’albatro di Coleridge e di Moby Dick. Una maturazione personale che comporta anche una maturazione artistica, come se la folata folk spazzasse via l’adolescenziale attitudine punk costringendo Nasov ad una nuova, e più profonda, visione della vita. 

---
La recensione Catch the biggest fish in the ocean, then what? di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-06-18 00:00:00

COMMENTI

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia