DAEV DAEV 2014 - Soul, Rock, Alternativo

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Venti minuti di note garbate e mood soft, alternate ad episodi pop ariosi. Niente che però spicchi davvero.

In un tappeto morbidissimo di suoni delicati, soluzioni pop si fondono ad atmosfere soul, creando un quadro tenue che sale d'intensità piano piano, a passo felpato ("Mirror"). In punta di piedi si galleggia poi sospesi fra accordi timidi ed aperture di archi, ariose e liberatorie ("Sunbeam"), fino a sommergerci in acque più profonde di onde rock potenti che trascinano giù ("Unease), giù dove le reminescenze folk si adattano bene al fondo sabbioso ("Spin") e risalgo a fatica, ma con grazia. Risalgo in superficie, mentre in sottofondo risuonano arpeggi malinconici e archi che sembrano piangere in modo sommesso, quasi a volersi nascondere ("Shine"). 

I venti minuti di DAEV riescono a dosare note garbate e mood soft a momenti più di forza e decisi, anche se alcuni episodi sembrano ripetersi perdendo lo stupore iniziale. In generale però, trovo questo EP un buon inizio, dove il brano finale spicca su tutti gli altri, complice un'atmosfera deliziosamente magica à la Joshua Radin. Certo, non ci troviamo davanti ad un prodotto che definisce bene l'identità del nostro, nè tantomeno a qualcosa che spicchi davvero nella scena musicale; ecco perché è necessario inquadrarsi meglio, magari con un lavoro più completo su lunga distanza nel quale intraprendere una strada ben precisa che racconti qualcosa di più, senza trattenersi, come sembra spesso fare questo ep. I primi passi sono comunque buoni, vediamo se il futuro riserverà qualcosa a DAEV. 

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La recensione DAEV di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-02-04 00:00:00

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