Fratelli di Soledad Sulla strada in concerto (live) 2003 - Ska, Rock, Reggae

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Questo disco dei Fratelli di Soledad - per me come credo per molti altri - rappresenta un po’ un tuffo in un passato, di certo recente, ma sicuramente di un periodo della vita oramai distante (forse troppo). Il periodo delle serate passate nei centri sociali, a pogare e a cantare coi pugni chiusi “Noi siam con chi lavora, non con chi sta al potere” oppure “Gridalo forte, non voglio un re, un papa un duce che decidan per me”; insomma i primi vagiti di una coscienza sociale, che poi ognuno ha sviluppato (o zittito) in modo diverso.

Per entrare nel merito del cd, evitando di farsi cullare dai ricordi, si tratta esattamente di un live dei della band torinese: il sound, un po’ grezzo senza troppi fronzoli, ma caldo e coinvolgente, proprio come sono sono i concerti dei Fratelli di Soledad. Marchio di fabbrica da sempre, quella miscela di ska, rocksteady e rock, poi in parte ripresa da altri gruppi (dai Bluebeaters ai Meganoidi, per fare un paio di esempi) che trasuda anche dal nuovo cd, restituendo il coinvolgimento col pubblico, l’impegno politico, aggiornato all’epoca (oggi non dicono più di non essere ‘democristiani’, ma bensì ‘berlusconiani’), ma rimasto intatto nonostante - o forse grazie - agli anni di inattività.

La chitarra di Zorro Silvestri sempre a tener su, insieme coi fiati, l’ossatura delle canzoni, a definire dove stia andando la band; il basso di Josh Sanfelici, transfugo dai Mau Mau attualmente dispersi, insieme alla batteria a scandire tempi e grooves, e la voce di Bobo Boggio, forse appena un poco invecchiata, ma sempre riconoscibile, con la sua timbrica un po’ roca e calda al punto giusto.

Il disco potrà anche peccare un poco quanto a raffinatezze tecniche, ma è una testimonianza efficace di quelli che sono oggi questi ragazzi, in attesa che esca il nuovo disco in studio, attualmente in lavorazione.

Nell’occasione sono infatti riproposti tutti, o quasi, i loro pezzi storici, da “Silvia” a “Su la testa”, con in più una manciata di inediti, tra cui merita una citazione particolare la cover di “Build me up, buttercup” dei Foundations, gruppo inglese degli anni sessanta non troppo conosciuto cui molti gruppi odierni sono debitori.

In definitiva, un disco che è specchio di una band, del suo percorso, dall’irruenza di “Quello che vuoi” a “Sulla Strada”, presente qua anche in una bella versione acustica. Ma soprattutto, questo disco è specchio di quello che è stata ed ancor oggi è la dimensione live dei Fratelli di Soledad, quella in cui ancor oggi, dopo quasi quindici anni, riescono ad esprimersi al meglio.

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La recensione Sulla strada in concerto (live) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2003-10-28 00:00:00

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