Compilation Loser, My Religion #3 2003 - Strumentale, Noise, Jazz

Loser, My Religion #3 precedente precedente

Per chi conobbe Loser grazie al secondo, scaricatissimo volume di “Loser, My Religion #2” è probabilmente difficile credere che questo progetto sia partito tre anni or sono come un regalo per una ragazza, come la compilation che prepariamo per un giorno speciale, nella quale scegliendo le canzoni cerchiamo di spiegare le nostre sensazioni. Eppure così fu, e dopo averci regalato cover più o meno celebri di gruppi più o meno famosi, dopo aver accorpato i prodotti di accoppiate che mai avremmo potuto pensare possibili, Loser chiude quella trilogia di “My Religion” partita quasi per gioco tentando una via ambiziosa e affascinante.

“10000 surfers can’t be wrong”, questo l’emblematico titolo del terzo capitolo della trilogia, raccoglie in centodieci minuti (quasi) tutti i gruppi più importanti e significativi dell’indie italiano. Ventisei gruppi, dunque, per ventisei canzoni, nate dall’incontro ‘virtuale’ fra le bands partecipanti e undici ascoltatori di Loser (che, vi ricordo, è anche e soprattutto un programma web-radio condotto dal bravo Andrea Girolami, deus ex machina dell’intera faccenda) i quali hanno creato i samples su cui sono stati costruiti i brani.

Ventisei canzoni, si diceva, che, fra alti e bassi, costituiscono l’ossatura di una ottima compilation. Se, infatti, è la noia la sensazione che tende ad affiorare in alcuni momenti, in altri si ha la luminosa sensazione di essere di fronte a delle piccole perle. Questo succede quando ci si imbatte nella melodia cristallina degli Yuppie Flu (qui in un pezzo molto Grandaddy) o nella purezza libera degli Zu, non a caso posti rispettivamente in apertura del primo volume ed in chiusura del secondo. Oppure, cosa di non minore importanza, è piacevole farsi accompagnare dalle note intrise di indie americano dei Tiger Wood, dall’eclettismo degli Amari, dal corposo elettro-pop dei 3000 bruchi, dall’indie pop degli Slumber o ancora dai talentuosi Zen Circus, qui in veste tex-mex à la Calexico.

Insomma, questa LMR#3 è una compilation capace nella sua eterogeneità di far ballare, fare compagnia ed anche emozionare. Cos’altro potremmo fare, se non emozionarci appunto, di fronte a quel piccolo capolavoro che si chiama “The Sample and the Loser (Il campione ed il perdente)” dei Pertubazione, manifesto “poetico” di questo progetto o più semplicemente una canzone magnifica?

Tutto questo, giusto sottolinearlo, è gratis, completamente scaricabile da qui. Farvelo scappare sarebbe proprio un peccato.

N.B.: questa recensione compare con molte settimane di ritardo. Ce ne scusiamo, ma per motivi redazionali non siamo riusciti a fare prima.

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La recensione Loser, My Religion #3 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2003-11-03 00:00:00

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