Enrico Farnedi Auguri Alberta 2015 - Cantautoriale, Folk, Pop rock

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Una buona prova che non convince fino in fondo e che non lascia le idee abbastanza chiare, un disco che risulta nebbioso al primo ascolto ma che, piano piano, si schiarisce, anche se non totalmente.

Enrico Farnedi torna in scena con "Auguri Alberta" a distanza di due anni dall'assaggio del 2013 "Respira Bene!". Il disco non convince molto, o comunque non da subito, con la traccia d'apertura "Respira bene", architetture sonore inquadrate ma un po' sottotono, come se suonassero offuscate, così come la successiva "Nuovo nero", leggermente più grintosa ma dalle cromature sonore ancora troppo circolari nel disegnre la tendenza odierna del voler costantemente essere al passo con le tendenze e il famoso pic it or didn't happen. "Melo", con l'ukulele in prima linea, e "Auguri a Cerdanyola", arpeggi dondolanti dal tocco mariachi, sono più piacevoli, folk leggero e delicato come una brezza estiva, così come "Auguri Alberta" e la sua allegria contagiosa, mentre "Vulcano" è più solenne e raffinata, brano dal songwriting aggraziato e minuzioso. "Fammi vedere" approda su lidi pop orecchiabili, mentre con "La canzone dei pesci" si torna a nuotare nelle acque di inizio disco ("e perché compro le scarpe giuste? E chi l'ha detto che sono giuste? Ma se non le ho poi sto male e mi vergogno perché non le ho e perché sto male"), prima di giungere in "Rocchenròl" e la difficoltà nel suonare un determinato genere musicale. C'è spazio anche per due vecchie conoscenze, "Vendemmia", brano vincitore della targa Ca' di Malanca per il miglior testo della nuova musica italiana dedicata alla Resistenza e "Neve", già presente anch'essa nell'ep "Respira Bene!", per concludere poi con i fiati di "Vedrai che passa", cupi e striscianti su una base elettronica felpata.

"Auguri Alberta" è un album che salta agilmente fra diversi generi, con episodi interessanti e piacevoli ed altri che, ahimè, salteremmo volentieri. Una buona prova che non convince fino in fondo e che non lascia le idee abbastanza chiare, un disco che risulta nebbioso al primo ascolto ma che, piano piano, si dirada.

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La recensione Auguri Alberta di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-07-22 00:00:00

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