Casino Royale Protect me (issue n. 1) 2003 - Trip-Hop, Sperimentale, Ska

Protect me (issue n. 1) precedente precedente

E’ ormai chiaro a tutti che i Casino Royale di “Sempre più vicini” siano solo un ricordo sbiadito. A più di 6 anni (se non vado errato) dal quel disco epocale si sono infatti susseguite una serie di vicende che hanno variato la forma e la sostanza di un progetto che nel momento in cui raggiunse il suo zenith (“CRX”, che vi piaccia o no, detta le regole di molta elettronica di consumo del terzo millennio), cominciò la fase discendente della parabola la cui fine coincise con l’abbandono di Giuliano Palma e il successivo sfaldamento della band.

Da lì in poi, le due anime su cui giocava la creatività di questa band, estremizzarono le rispettive attitudini dando vita a due differenti ‘avventure’: da una parte i Bluebeaters, con il loro (riuscito) tentativo di riattulizzare le radici di certa musica (il rocksteady) che da sempre affascinava Palma per il calore in essa implicita e che lui stesso sapeva emanare con le doti vocali che gli appartengono; dall’altra i Royalize, combo guidato da Alioscia i cui connotati principali riguardavano tanto il genere (drum‘n’bass), quanto l’indefinita line-up (a tutti gli effetti aperto ad ogni forma di collaborazione).

Le due nuove ‘entità’, come sappiamo, non funzionarono allo stesso modo a livello commerciale, e toccò quindi ad Alioscia raccogliere l’eredità dei Casino Royale; al cui nome decide di aggiungere un .it, per trasformalo in seguito in un collettivo di artisti (non solo musicisti, quindi, ma anche grafici, fotografi programmatori, videomaker e così via) che lavori intorno ad un’idea.

La prima fra queste si chiama “Protect me”, ep il cui contenuto non prevede solo 8 diverse versioni dello stesso pezzo, ma anche 2 tracce video e sfondi per desktop dalle varie risoluzioni. Il che sta a significare che dietro all’oggetto cd si configura una fase progettuale che diversifica (anzi: rigetta) l’attuale processo discografico (studio, realizzazione del master, stampa e distribuzione del disco, promozione, live) e riporta in primo piano l’assoluta liberta creativa dell’artista.

Il collettivo, quindi, lavora su issue e, prima di stampare fisicamente un cd, propone tutti i pezzi in downloading gratuito. Roba non da poco in tempi in cui il ‘pro(ibi)tezionismo’ (scusate l’orrendo neologismo e la rima) dell’industria discografica è un vessillo che la stessa cerca di sventolare giorno dopo giorno pur se i fatti (e la tecnologia) non sembrano darle ragione. Sicché i Nostri vanno controcorrente e lavorano sull’idea di canzone e non più di album, ragionando così sulle sfumature, non solo prettamente musicali, che un brano possa avere. Certo, sono avvantaggiati dal fatto che il terreno su cui giocano è l’elettronica, genere che nasce già strettamente imparentato con la tecnologia, ma fanno di tutto per non rimpiangere quel modello.

Nasce così questa prima uscita che contiene 7 diverse versioni della title-track, ognuna realmente diversa in base alla declinazione che ogni manipolatore ha scelto di dare alle idee originarie. E fra queste, tra l’altro, compare il remix di Ezra, fan che a suo tempo aveva provveduto a scaricare proprio dal sito in questione tutto l’occorrente per proporre la sua personale versione.

Un’opera in fin dei conti artisticamente valida e di cui condividiamo in pieno i principi e lo spirito che la muovono. Rimaniamo in attesa delle prossime uscite utilizzando il mezzo più consono per aggiornarsi: www.casinoroyale.it.

---
La recensione Protect me (issue n. 1) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2003-11-27 00:00:00

COMMENTI

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia