HELFIR Still Bleeding 2015 - Metal, Gotico, Dark

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Un'anima tormentata che mette in musica i suoi sentimenti più profondi, tramite un genere poco trattato in Italia. Contiamo su di lui per diventarne il miglior rappresentante.

Helfir non è una band ma è Luca Mazzotta, musicista salentino molto attivo nella scena locale anche in svariate cover band. Inutile girare intorno al suo curriculum artistico, l'oscurità di cui è impregnato questo disco la dice lunga su da dove arrivi e a quali sonorità concede di penetrare nel suo mondo dolente e straziato.
“Still bleeding” è un lp completamente scritto, arrangiato e suonato da Mazzotta, con risultati assolutamente positivi. Nonostante il primo approccio non sia dei più rassicuranti (pain, blood, loneliness, sembrano essere i topic), Mazzotta è capace di portarci nella sua darkness personale con melodie cantabili, sdrucciole chitarre post-grunge, tocchi irish e tappeti trip-hop in cui si riconosce l'influenza dichiarata degli Antimatter (“Dresses of pain” e “Black flame” su tutte, dove nella seconda l'assolo cosmico di chitarra, con il campione di voce, crea una sorta di atmosfera floydiana).
Nonostante alcune idee soprattutto a livello timbrico attualmente possano sembrare superate (senti i synth di “My blood”) bisogna ricordare che si tratta di elementi tipici del genere, che Mazzotta governa con maestria ma soprattutto con rispetto. Per questo anche quando le parti strumentali si fanno lunghe (“Portrait of a son”) persino i meno avvezzi al genere non potranno non restare affascinati. Inoltre gli arrangiamenti ben dosati fanno sì che le dinamiche interne tra densità e rarefazione si bilancino con i silenzi connaturati alla musica stessa: ne è un esempio la saggia scelta di costruire il finale del disco su “Where are you now?” e “Night and deceit”.
Mazzotta non inventa e non innova il genere, ma si sente che è uno che ci sa fare. Un'anima tormentata la cui catarsi passa non dal piangersi addosso ma dal saper mettere in musica (e quindi arte) emozioni profonde. Ci vuole un gran fegato per mostrarsi così. Con una pronuncia inglese migliore, potremmo esportarlo come uno dei migliori rappresentanti italiani del filone ambient/gothic/dark/metal.

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La recensione Still Bleeding di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-08-03 00:00:00

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