Hulah Family demo 2003 - Reggae

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In linea generale sono convinto che ogni genere musicale, ogni canzone, ogni disco, sia più adatto a determinati periodi dell’anno o della giornata. Nel caso del reggae, genere al quale fa riferimento il demo in questione, uno dei periodi dell’anno nei quali sono maggiormente in the mood, è questo, col rientro (pessimo) in ufficio e il ritorno alla solita grigia routine cittadina, cui la musica è chiamata a fare da ammortizzatore.

Il demo, due tracce appena, di onesto home-recording, mette velocemente in chiaro le cose: formazione tipica dei sound-system reggae, sonorità solari ed allegre (come si conviene a un cd che bazzichi il sound di Kingston e dintorni), chitarre e tastiere rigorosamente - quanto prevedibilmente - in levare, cantato con vaghi echi ragamuffin, basso e cassa in bella evidenza e testi che ondeggiano tra una costante apologia della gangia e una critica sociale che a tratti scade nel luogo comune.

Considerato che la dimensione in cui meglio si esprime un sound-system non è quella del cd quanto piuttosto quella live, in cui far ballare e rimandare la mente a più accoglienti lidi caraibici, la Hulah Family sembra essere all’altezza della situazione. Potrebbe essere però il caso di rimboccarsi un po' le maniche per riuscire a sviluppare maggiormente anche l’approccio in studio, sia sulla parte dei testi che su quella musicale, in cui sono già presenti delle discrete intuizioni a livello compositivo (i giri di basso, ad esempio), che però sono leggermente penalizzate da arrangiamenti a tratti troppo rettilinei e prevedibili.

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La recensione demo di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2003-12-17 00:00:00

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