NenTE Before the dark 2015 - Glitch, New-Wave, Elettronica

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Glitch misuratamente schizofrenico e suggestioni cosmiche inzuppate dentro un più conciliante brodo (pop) ottantiano. Contaminazioni da rivedere.

Dietro il progetto NenTE si nascondono due menti pensanti siciliane, Gaetano Fontanazza ed Ermanno Modeo i quali, durante la loro quindicinale convivenza artistica, hanno pensato bene di “rigirare l’elettronica come un calzino”, come si direbbe dalle mie parti: gran parte del sondabile è stato sondato dalle loro consolle, dal trip hop al drum’n’bass, dal synthpop al minimalismo, impattando, strada facendo, anche le sonorizzazioni cinematografiche.

A questo giro sono ben più sfuggevoli frequenze glitch a farla da padrone per quanto contestualizzate all’interno di un quadro non solo musicalmente variegato ma saggiamente aperto ad estemporanee collaborazioni, come in una sorta di laboratorio a cielo aperto. Ascoltare il duo di Enna – coadiuvato dalle voci di Maria Liuzzo e Lucia Mirabella – sarà un po’ come ritrovare gli Autechre, Moderat, Matmos e VHS Head depurati in parte della loro schizofrenia e inzuppati dentro un più conciliante brodo ottantiano.

Più melodia, insomma, a riempire gli spazi grazie a (rivedibili) interventi vocali pop oriented e chitarre atmosferiche figlie delle notti metropolitane. I risultati si rivelano però altalenanti: funzionano “Disconnected” e “Lies”, che trasudano anni ’80 da tutti I pori (Freur in primis), “Consciousness” miscela dignitosamente suggestioni cosmic-rock e vocalità pop, “Tell it to the sirens” è una ballata notturna poco coraggiosa, “Walls” sfodera accattivanti fraseggi new wave (curiani!) sulla 6 corde e un inglese piuttosto discutibile, “Breathless alive” riverbera piacevoli ricordi bristoliani, “Suddently dawn” è un diversivo acustico totalmente fuori posto, “Worth it”, il brano più rappresentativo del lotto, è un caleidoscopio umorale ottimamente rifinito dalle chitarre, mentre le fluttuazioni oniriche della conclusiva “We saw the light” chiudono la pratica in un’ovattata atmosfera rasseneratrice.

L’opportuna revisione di alcune dinamiche ibridatorie e il riposizionamento del baricentro stilistico verso coordinate più marcatamente elettroniche non potrà che giovare, in termini di uniformità, al prossimo progetto.

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La recensione Before the dark di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-07-23 00:00:00

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