Gli Aether Drops esordiscono in una miscela di potenza e reminiscenze guidate da interessanti sonorità grunge.
Se l'intro di "Mannequins" ha qualcosa di dolce e lieve, già il secondo pezzo di questo full-lenght trasborda nel miscuglio di generi attraversati dalla band. Romani, formati nel 2012 e approdati finalmente alla firma con la Agoge Record, "Mannequins" è il primo lavoro completo degli Aether Drops.
Questo degli Aether Drops è un universo fitto di ispirazioni e richiami, di sonorità statunitensi che si aggrovigliano tra loro ed esplodono in una combo di nu metal, reminiscenze grunge e pattern che rimandano all'hard rock. È un universo complesso e a tratti musicalmente maturo, nonostante si sia di fronte alla prima vera e propria fatica prodotta dal gruppo, ed è un universo sostenuto da una base ritmica che risulta molto solida, ideale per consentire il movimento libero del comparto di corde.
Molto interessanti sono le variazioni del registro in cui la voce si piega e dispiega – almeno, in cui tenta di dispiegarsi, con un risultato talvolta forzato, ma ricco di quelle distonie tipiche dei generi affrontati che il comparto vocale gestisce con una certa abilità.
L'originalità riscontrabile negli undici pezzi che compongono l'album è evidente soprattutto nella prima parte del lavoro, ma finisce per perdersi un poco nella seconda con il rischio di non riuscire più a distinguere, a un primo ascolto, i brani gli uni dagli altri, a causa anche di una struttura interna spesso ripetuta.
Nonostante questo, bisogna assegnare agli Aether Drops il beneficio del dubbio necessario a una band agli esordi e non perderla di vista, perché ognuno dei punti deboli è legato a una naturale immaturità d'esordienti che con l'esperienza può andare raffinandosi, fino a eguagliare i punti di forza già presenti e molto interessanti nel lavoro del gruppo.
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La recensione Mannequins di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-09-24 00:00:00
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