Resto spiazzata all’ascolto del demo di questo gruppo livornese che sembra avere intrapreso una direzione ben precisa senza ancora essere giunto alla meta, sempre che non sia già questo il punto d’arrivo. Le canzoni hanno i connotati per farne un gruppo nu metal, genere in cui gli stessi si riconoscono, rasente l’hard / emo core, tuttavia mancano ancora alcuni degli elementi decisivi per consolidarli entro il genere prefissato. Mi si può obiettare che non sempre è necessario il senso di appartenenza ad una categoria precisa, soprattutto in epoca di contaminazioni e nel dilagare di ibridi inclassificabili, ma quando gli intenti sono inequivocabili tali dovrebbero essere anche i mezzi per concretizzarli, così da acquistare “una” identità piuttosto che perdersi in molte. Le idee funzionano, direi anche “parecchio”. La prima traccia scorre fluida benché alternando ritmi incalzanti a pesanti rallentamenti, manca però decisione nell’uso degli strumenti, suonati senza sufficiente fermezza e aggressività; in particolare la batteria, che dovrebbe essere lo strumento portante, difetta in determinazione, cui si aggiunge un suono vuoto e troppo secco del rullante che priva di corposità l’ensemble sonoro. Una modifica in tal senso già migliorerebbe il risultato. In “Coward” non mi convincono i cambi di ritmo che risultano un po’ poco scattanti, facendo perdere continuità al pezzo. Avverto maggiore decisione nella ballata finale, il pezzo meglio riuscito, in cui “paradossalmente” riescono ad infondere maggiore risolutezza rispetto ai brani precedenti. In conclusione, penso che potenzialmente ci sia terreno più che fertile su cui lavorare; non è certo una via facile quella intrapresa ma poiché le idee ci sono, consiglio di continuare a batterla con perseveranza, non escludendo in futuro di poter incrementare la sfida adottando testi in italiano. Io ci credo!
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La recensione s/t di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2004-01-06 00:00:00
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