Skull Cowboys I - Love After Death 2015 - Strumentale, Rock, Progressive

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Un lavoro non del tutto originale, ma di certo molto suggestivo

Gli Skull Cowboys non sono nuovi alle sonorizzazioni di spettacoli, e “I – Love After Death” è il risultato del loro apporto musicale all’opera rock “Fuoco e Fiamme” di Gianluca Medas, una fusione di parola e musica. Il filo rosso che unisce questa demo ai precedenti lavori della band è il fascino per il mistero, il fantastico e l’avventuroso. Nel caso specifico l’interesse verso il mondo ultraterreno e il ritorno dal non ritorno, i temi affrontati nello spettacolo, ispirato al noto fumetto “The Crow” di James O’ Barr.
Una precisazione necessaria, perché i paesaggi sonori su cui si muove il lavoro musicale sono foschi e tenebrosi. Tinte dark, con lampi di luce fluorescente, come ogni ritorno dal mondo dei morti impone. Il racconto musicale della vendetta del protagonista, dalla sua resurrezione alla definitiva fine, è scandito da sonorità progressive rock, metal e blues, con qualche elemento di elettronica, e anche suoni, come il gracchiare del corvo, lo sferzare di vento ferale, le sirene, che volutamente appesantiscono l’atmosfera lasciando da un lato un senso di forte inquietudine, dall’altro di apocalittica potenza.
Anche se il lavoro degli Skull Cowboys non si presenta particolarmente originale, né sotto l’aspetto compositivo, né sotto l’aspetto delle sonorità, le potenzialità si percepiscono tutte, con una maggior ricerca stilistica e cura dei dettagli emergerebbero decisamente di più. La demo difetta di un’elaborazione personale delle influenze musicali della band, tra cui i Dream Theater, e talvolta in uno stesso brano il passaggio da un mood all’altro non appare sempre convincente.

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La recensione I - Love After Death di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-10-26 00:00:00

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