Operator Welcome to the wonderful world 2003 - Elettronica

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Cosa dire del disco più personale, avvincente e sconosciuto dell’anno? Come presentare una recensione obiettiva premettendo che le idee di elettronica presenti sono tra le migliori che abbia sentito in ambito pop? Sveliamo innanzitutto i protagonisti dell’opera: Mauro Teho Teardo dagli storici Meathead (e nel passato prossimo membro degli Here) e il ‘compagno di merende’ Scott Mc Cloud direttamente dai Girls Against Boys.

Ci tengo a precisare che non vado solitamente in discoteca, ma sarei il primo all’entrata di ‘sti brutti luoghi se facessero sentire pezzi come “Champs Elysees” o “Cruel thing” (col suo sapore Clinic in salsa disco-music). Vorrei quindi denunciare tutti i dj rock che in scaletta, a fine serata, non inseriscono a ripetizione brani come “I need money bad” o “Hey pink sunglasses”; ma soprassiedo e vi segnalo un disco che non inventa nulla ma sa essere sperimentazione, pop - e a volte addirittura rock - pur senza l’ausilio di chitarre (in questo azzeccatissima la voce monocorde di Scott).

Trittico iniziale da paura, ballabilissimo e molto d’attacco; poi con “Let myself go” e ancor più “Fruhstuck” inizia l’altra faccia di questo cd, quella più psichedelica e ipnotica dove si sperimentano idee e suoni ad alti livelli (insieme a “Duet” questa produzione mi ricorda alcune idee elettro usate negli ultimi dischi di Madonna). “Map” è la più rarefatta e melodica, uno dei capolavori di un disco che prende in egual misura la parte fisica e psichiatrica.

L’album nel complesso è pieno di potenziali singoli (si prenda “She’s cool” con un giro di chitarra forse un po’ troppo simile a “Smells like teen spirit”), di aperture melodiche magnetiche, di esperimenti. Per un disco italiano si parlerebbe di miracolo - ma qui di peninsulare, d’altronde, c’è veramente poco. Distribuito all’estero da tempo, in Italia é ora ristampato e distribuito dignitosamente dalla bolognese Gamma pop. All’estero se ne sono accorti anche dal vivo, tanto che Operator ha aperto per i Placebo lungo tutto il loro tour francese. Procuratevi quindi questo disco e fateli suonare anche nel vostro bagno: troverete i vicini ubriachi e danzanti nel vostro ripostiglio!

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La recensione Welcome to the wonderful world di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2004-01-16 00:00:00

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