COLLO You'll fear me most in the night 2015 - Glitch, Alternativo, Ambient

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You'll fear me most in the night, arriva da Modena il nuovo album dei COLLO

Da Modena con sarcasmo e voci distorte, i COLLO hanno un sound ben costruito e, a modo proprio, violento. Dopo l'ep "Lavori Pesanti" del 2013, ci presentano il loro nuovo progetto: "You'll fear me most in the night".
L'album si apre con una traccia dall'influenza ambient, "Your Most Consistent Trick", una strumentale con un basso piacevolissimo che inspessisce la sezione ritmica assieme alle percussioni e al muro di suono delle chitarre; segue "Missili dall'oceano", dai ritmi più movimentati e un gusto più garage rock, con un riff di chitarra quasi ossessivo e una batteria che segue dando un senso di ordinde\disordine che convince (curiosa la discordanza tra i testi in inglese e il titolo in italiano). Il terzo pezzo, "Rava the Melting Lava", si mantiene sul garage rock di chitarre distorte e batteria cadenzata, dove spunta ogni tanto un basso rapido e ben inserito subito inghiottito dalle chitarre; si prosegue con "Liquidator", un brano che rimane sulla scia dell'album, forse con sonorità leggermente più cupe nella distorsione e negli accordi delle chitarre, che chiudono il pezzo con un crescendo lasciato in sospeso (si noti la forza della sezione ritmica).
Si ritorna alle strumentali con "In The Wood" che si caratterizza per le percussioni e un sound elettronico che si fa sentire dando al pezzo una sonorità leggermente più ambient; "King Kong 1967" invece parte decisa con un intro energico e termina con un nuovo crescendo ancora lasciato in sospeso, quasi a voler far continuare voracemente l'ascolto. L'ultimo brano, "My Least Consistent trick", riprende a uruboro il titolo del primo con un'ironia tagliente che ci piace, e specularmente al primo pezzo ha un intro molto più energico e con il suo suono spesso e fitto fa un "casino" tutto proprio, coerente e strutturato.
I COLLO sono un buon progetto, un miscuglio di elettronica e rock che risulta tagliente e dal retrogusto caustico, che non si nota subito, ma c'è. L'album mantiene una linea di stile che si ritrova in ogni pezzo e che ci regala un ascolto piacevole che, a chi sa coglierlo, potrebbe regalare qualcosa di più.

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La recensione You'll fear me most in the night di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-07-24 00:00:00

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