L'Officina Della Camomilla Senontipiacefalostesso B-Sides 2014 - Alternativo, Pop punk, Garage

Senontipiacefalostesso B-Sides precedente precedente

Creare una loro playlist è difficilissimo. Il mix tra nostalgiche versioni vecchie e movimentate e versioni nuove delle canzoni rende impossibile la vita del fan con problemi di memoria sul cellulare.

Che questa fosse una raccolta di b-side era chiaro già dalla copertina, che è effettivamente il retro del precedente "Senontipiacefalostesso uno": una raccolta in cui trovano spazio tante canzoni come "Città mostro di vestiti" e "La febbre della puttana", immeritatamente rimaste fuori dai dischi precedenti, altri pezzi riarrangiati con un sound più garrinchano ("Romantico = a strappo"), altri sporchi e sinceri nella loro versione originale, assieme ad un paio di inediti e alla cover di "Abbiamo vinto la guerra" de Lo Stato Sociale. Canzoni che sarebbe stato crudele abbandonare alla balia del tumultuoso mare di Youtube, e che fanno felici i fan più sinceri e amanti del collezionismo.

Perché l’Officina è un gruppo che divide e fa scalpore. Presta il fianco ai più accaniti detrattori ma, simultaneamente, può vantare un pubblico numeroso e affezionato come pochi altri in Italia. È vero, De Leo ha un modo di cantare molto particolare che a molti può risultare fastidioso, la band ricopre le chitarre con strumenti giocattolo e le loro canzoni a volte possono sembrare solo un lungo elenco di cose senza senso. Ma quando penso alla musica dell’Officina mi viene in mente "Il cadavere squisito": era un gioco praticato dai poeti e dai pittori surrealisti per comporre frasi o storie dalle quali poi scaturivano le loro creazioni. Dava vita a versi del genere: ”Il cadavere squisito berrà il vino nuovo / Forma oscura dell’impronta di una lupa sul palmo della mano”. Ovvero un verso che potrebbe benissimo essere quello di una loro canzone. Non che voglia intavolare un paragone sulla validità artistica di Dalì o Breton a confronto con l'Officina, sarei pazzo. È solo una boutade che sottolinea le molte affinità nel processo creativo delle loro canzoni.
Francesco De Leo canta piccole favole di tre minuti che raccontano di un universo popolato dagli animali di Richard Adams, ma dipinto con le tinte forti di Gauguin. Spesso è difficile coglierne il senso, ma questo non giustifica negarlo a prescindere. Il Mar Ligure e i navigli, i muffin e la pasta al burro, i fiori i treni regionali e le biciclette, Eraclito e il marchese De Sade, Bianconi e Gaetano Bresci, il Brancamenta e la birra di castagne, gatti neri e leoni bianchi, Covent garden e le sale slot. Ci si ritrova catapultati sulla chaise longue di uno psichiatra, le canzoni dell’Officina sono un cumulo di macchie nere e l’interpretazione tocca a noi. Vedere solamente delle macchie è lecito. Com’è lecito vedere solamente un taglio in un quadro di Fontana. Senontipiacefalostesso. Appunto. Sa.

---
La recensione Senontipiacefalostesso B-Sides di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-06-17 00:00:00

COMMENTI

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia