Compilation MusicAlive#Uno 2004 - Pop, Alternativo

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Esistono posti dove la voglia di fare musica si sposa con la volontà di creare spazi (p)e(r) riempirli di contenuti, dove la volontà di organizzare eventi abbraccia la capacità di organizzarli. Esistono posti dove gli italiani eleggono alcuni alieni all’Assessorato delle Politiche Giovanili, ed esistono posti dove questi alieni finanziano la pubblicazione di una compilation di 18 bands da distribuire gratuitamente tra il pubblico e gli addetti ai lavori. In queste lontane fette di terra si preannunciano addirittura ristampe fino a 5000 copie, decisamente cose dell’altro mondo. No, non è l’ultima relazione della sonda Spirit su Marte: uno di questi rari posti è Verona, città che ha cibato dei suoi figli “MusicAlive#1”, una compilation della scena veronese (appunto).

Le compilation sono una bestia da tenere sempre al guinzaglio. Il compilatore deve (1) sapere scegliere i suoi animali e (2) sapere quando e come e se usare il bastone o la carota. La compilation deve sempre avere un suo filo conduttore – un suo senso, insomma - che vada oltre alla necessaria caratteristica della qualità, la quale -giust’appunto- rimane in balia del gusto del compilatore (e allora cadiamo nel relativo).

“MusicAlive#1” nasce perché vuole fotografare la scena veronese, e questo è il suo filo conduttore, il suo senso. Non sempre, però, le canzoni regalano qualità. Ogni allevatore, si sa, ha le sue bestie migliori, e “MusicAlive#1” -infatti- regala perle di qualità altissima e brani di pressoché banale fattezza. Oscilla fra il talento e la mediocrità, fra l’originalità e il manierismo. Insomma rappresenta una scena.

Scopro così la limpidissima capacità melodica di Lulù Elettrica e Kate, entrambi caratterizzati da una trasognata ispirazione indie-pop-rock (emozionante “La Pianura”) ed è la noia a fare capolino sulle pretenziose e mal suonate note crossover dei Maryposh, band che sfigura clamorosamente di fronte agli Anteo, sempre dediti alla materia crossover, ma decisamente in maniera più originale ed interessante. Teatrale e poeticamente umoristica, come al solito, è invece la prova di modernariato dei talentuosi Mariposa, qui con “La trota Neon”, mentre corre sul filo della tensione elettrica “Le piccole foglie” dei bravi (anche se un po’ derivativi) Lecrevisse. Piacevole, poi, la vellutata melodia pop-cantautoriale di Veronica Marchi, mentre mi incute un discreto timore il funkeggiante cross-rock italiano dei Claustrofunk, una band che registra le chitarre dentro alcuni sacchetti di plastica e poi ci urla dentro. Infine, obbligo di menzione per “One Day You’ll Be Cool” degli Slumber, band che spero non smetta di regalarci stupide, inutili e belle canzoni pop, contraddicendo così qualche voce pessimistica che aleggia nell’aria in questi ultimi tempi.

Io non credo nelle scene, e le scenate le capisco solo a volte. A Verona, però, qualcosa si muove. E questa compilation, sebbene contenga al suo interno anche tracce di moderata mediocrità e pacata banalità, ci mostra anche alcune ottime cose, che visibilmente cresceranno grazie all’impegno di qualcuno che – a ben vedere – ama la musica e ama farla ascoltare. Senza troppe menate.

Per info: Il sito di Musicalive

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La recensione MusicAlive#Uno di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2004-01-26 00:00:00

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