Sunscape Sunscape 1999 - Psichedelia, Progressive, Elettronica

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Confesso che ho sorriso, scorrendo le note del fluviale flyer dei milanesi Sunscape: gente che si presenta come se avesse fatto una quindicina di album invece di cinque o sei lavoretti autoprodotti, e a un certo punto trova il coraggio di tracciare una "discografia consigliata": e ce li mette dentro tutti!

Però, già ai primi suoni, anzi, al primo clamore rubato, immagino, ad un aeroporto internazionale, il sorriso si muta in espressione attenta, quindi in rispetto.

E dire che i riferimenti - il genere progressive, sia pure "come filosofia di vita non come genere musicale" -, e la neopsichedelia inglese, non è che mi disponessero nelle migliori condizioni all'ascolto; eppure, mano a mano che il disco gira, non posso non apprezzare la ricchezza delle sonorità, quegl'intarsi di flauto a ricamare sull'orchestrazione elettrica-elettronica, la perizia della produzione, l'articolarsi delle composizioni: dodici, tra cui ben quattro suites in svariati movimenti, per uno sconfinato minutaggio di oltre 64'!

Adesso i Sunscape annunciano di guardare all'ambient-pop ed al post-rock, per cui aspettiamoci l'ennesimo cambio di direzione. Certo però si tratta di gente che sa suonare, e ne è perfettamente consapevole. Insomma, per niente dimessi i Sunscape, come anche testimonia la pregevolezza della confezione: disco + booklet di 16 pagine con altrettante tavole a colori: dalle parti di Milano, certe cose o le fanno bene o non le fanno.

In questo disco, a farla breve, ci sono tante idee, tante strade, tanta storia della musica (Gong, King Crimson, Ozric Tentacles, Porcupine Tree, molto kraut-rock, Howie B e anche un po' di ultimi Blur - e paiono le cose migliori - tanto per cominciare), e non è facile né comodo "capire" tutto. Certo, se vorranno davvero "trovare una label con distribuzione planetaria e un discreto budget promozionale", dovranno drasticamente asciugarsi. Io però, pur non essendo affatto un patito dei "loro" generi, mi sono divertito ad ascoltarli, e spero che qualcosa voglia dire.

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La recensione Sunscape di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2000-01-28 00:00:00

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