Ljubarosa A nervous day 1999 - Rock, New-Wave, Dark

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Forti influenze dark, new wave e prog anni 80. Velluto nero patinato, decadenza ricercata. Tastiere a tessere una ragnatela sintetica su cui la voce di Pè si muove con piglio sicuro, regalandoci ottime intuizioni e profondità di scrittura degne di lode (in "La ghirlandina" e "Dolcemente impazzito" si sfiora il lirismo: voce, testo e musica sono davvero da brivido). In "Incoerenze" l'incedere è incalzante (si fanno sentire di fisso i Depeche Mode) e il risultato brillante. "Se succedesse a me" ha meno incisività, si perde come nel facile ripetersi di automatismi acquisiti. "Dolcemente impazzito" è tutta nel titolo. Una altalenante filastrocca di 6' che destabilizza nella sua semplicità. Ottusa, fragile, disperata. Davvero di una dolcezza e di una freschezza incredibile! "La Ghirlandina" ha una carica e una forza folli e decadenti degne di sua maestà Nick Cave. I due episodi in inglese sono ottimamente suonati e deliziosamente arrangiati "For days and days" (sono sublimi i Pulp vero?) e "A nervous day" , dove l'ombra lunga di Robert Smith &co si fa particolarmente sentire, tanto che a tratti non è ben chiaro se la cassetta che stà girando sia dei Cure o…(beccatevi 'stò megacomplimento). Chiude il demo "Uomo nero", canzone che nulla aggiunge a quanto già di buono detto (e suonato) dai Ljuba Rosa: una chitarra troppo "presente" e ripetitiva, non riesce a far decollare il pezzo. Ma tant'è. I Ljuba Rosa probabilmente non sono un prodotto di massa (anche se con la (spropositata) rivalutazione degli '80s non si sa mai…). Ma diventare l'oggetto di culto di una ristretta (?) cerchia di appassionati, a questo possono benissimo aspirare. A testa alta.

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La recensione A nervous day di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 1999-09-27 00:00:00

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