Non di facile presa. Non sopportabile. Come qualcosa che intuisci bello ma ha un ritmo dispari con cui non sei abituato a rapportarti. Non ci riesci e ci provi e fa più male di quanto potrebbe fare bene a trovare la chiave. Insisti però, testardo. I Cure di 'Three Imaginary Boys', diceva una voce da lontano. Sì certo. Assolutamente. Ma sparati a mille all'ora e terribilmente più, come dire, “vicini”. Una rasoiata a pelle secca e poi restare li a guardare il sangue (nero) uscire. Mentre sotto il cuore palpita così forte da sentirlo (acutissimo) gridare. Così la voce e questo disco degli Altro. Così la vita quando ha la densità del mercurio e il termometro delle emozioni/ricordi/aspettative/rimorsi/speranze oltrepassa la temperatura di soglia. E dici MOZ-ZA-FIA-TO in un ultimo disperato e feroce respiro che ti tiene, au contrair, aggrappato alla vita.
Chi l'ha detto che i fantasmi non sanguinano? È sempre e solo una questione di tempi. Sbagliati. Mentre tutto intorno è a colori e ridondante, questo cd dice tutto, in bianco e nero e in 19 minuti. E lo si capisce poi. Fuori per una storica indie-label italiana, ai suoni ha collaborato anche il Bugo. Non ascoltatelo. Non cercatelo. Questo cd pretende attenzione. Voi non avete tempo.
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il capolavoro.
> rispondi a @apashcazzo ma è possibile che sto disco abbia un unico commento? :=
> rispondi a @makxnoiseuno dei dischi italici più belli degli anni zero.
(Messaggio editato da makxnoise il 18/09/2011 05:46:13)