liquid desire LIQUID DESIRE 2015 - Psichedelia, Elettronica, Alternativo

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I ricorrenti déjà-vu pinkfloydiani non inficiano l’aura evocativa di un progetto in grado di teletrasportare altrove anche l’ascoltatore più distratto

Molto spesso sono i particolari a fare la differenza, soprattutto nella musica strumentale. Lo sanno bene i Liquid Desire che, con lodevole mestiere, isolano su disco la sola componente sonora di una ben più panoramica esperienza audio-visiva dipanatasi all’interno del parco di Villa Persevera a Ravenna, ricreando quella simbiotica comunione – in salsa quadrifonica – di suoni, luci, natura e privilegiati “ricettori umani” accucciati ad ascoltare.

Gabriele Bombardini, Matteo Scaioli e Johnny Boscaini si dotano di un armamentario analogico/digitale che affratella chitarre, synth, pedaliere, percussioni indiane, batteria, diavolerie modulari e tanto altro ancora per elaborare una ragnatela orchestrale e concettuale – graficamente anticipata dallo splendido booklet – che fa della psichedelia pinkfloydiana, del kraut rock e di certi umori fusion i propri filamenti portanti.
Davvero ampio il ventaglio di suggestioni dispensate dalle dieci composizioni di questo omonimo album, tra ambientazioni lunari, landscapes immaginari e calde scenografie metropolitane, dove a farla da padrone sono le elucubrazioni su 6 corde di Gabriele Bombardini: la sensazione dominante, in vero, è quella di rivivere momenti già vissuti anni addietro in compagnia dei Pink Floyd (“Crosby”, “Kalipè”) – persino nei frangenti più pastorali, come in quella “Mystic wave party” che contempla nebbiosi paesaggi nordici con gli occhi di Dave Gilmour e Richard Wright – intervallati qua e là da ibridazioni à la Pat Metheny (“Audio toys”) e fluttuazioni cosmiche di scuola Brian Eno (“Pantone 364 C”, “Cricket”).

Déjà-vu a parte rimane comunque inattaccabile l'impatto multiprospettico di un progetto in grado di teletrasportare altrove anche l’ascoltatore più distratto, grazie a un dosaggio pressoché perfetto di accademia, memoria storica, immaginazione e compassato didascalismo.

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La recensione LIQUID DESIRE di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-12-01 09:45:00

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