TelepathicDreambox TelepathicDreamBox 2015 - Strumentale, Psichedelia

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Grande psycho garage, malato e marcio al punto giusto!

Un teaser, piuttosto artigianale anziché no, che cita film culto come “The Wicker Man” (1973) e lo shockumentary “Mondo Cane” (1962) mette le cose in chiaro: ai Telepathic Dreambox interessa il lato malato e oscuro della psichedelia. Naturale rivolgersi al garage Usa degli anni '60 di band come Seeds, Sonics e Count Five e al suo revival degli anni '80 di gruppi come i Fuzztones, i Cramps, i Morlocks.
Al tempo stesso, i Telepathic Dremabox sono capaci di citare nella stessa canzone tanto i primi Pink Floyd, quelli che a tratti profumavano ancora di Beatles (nel bridge di “Before You Back Again”), quanto i Doors più oscuri (nella strofa che segue). Sorprendono piacevolmente anche i cori alla Pretty Things in “Silver Mate”.

Insomma, i Telepathic Dreambox appaiono in possesso dei fondamentali e, pur non sfoderando nulla di nuovo (ma gli appassionati del genere lo vogliono? Non credo), risultano godibili e credibili, nonché efficaci nell’evocare atmosfere malate e ammantate di magia nera. Marchi di fabbrica? Come recita il comunicato stampa, “cori sciamanici, ritmi ossessivi, gong, riverberi e delay infiniti”, certo: ma anche scale arabeggianti, oscillazioni armoniche di semitoni, chitarre che friggono per tonnellate di fuzz, organi Farfisa come se non ci fosse un domani. Indossate pantaloni di pelle e optical t-shirt per essere all’altezza.

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La recensione TelepathicDreamBox di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-12-18 10:00:00

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