Andrea Grossi CONCRETO/ASTRATTO 2015 - Cantautoriale

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L'arte di un musicista dal sapore raffinato

Sulla scena un piccolo palco dolcemente illuminato, nove musicisti in accordo perfetto e variegati strumenti al loro lato (piano, fisarmonica, chitarre, contrabbasso, batteria, clarinetto, sax, tromba) attendono trepidanti l’arrivo di un artista emergente, noto già alla critica e in parte al pubblico, per dare inizio allo show. E Andrea Grossi sale sul palco e ricama, insieme alla sua band, un nuovo album intriso di sarcasmo, storie di dropout, amore, romanticismo; tutto sulle note di melodie jazz e latine intrise di un pop molto sofisticato. Le luci si accendo più decise. La musica inizia a girare intorno.
"A.a.a.a.animalista" è una leggera commediola dolce-amara sul professarsi animalista e non stare mai dalla parte giusta con i fatti. Un coretto di voci d’altri tempi con pennellate di clarinetto lasciano canzonare i finti profeti di false verità; "L’abbandono" descrive, in malinconica atmosfera, la fine di un amore non finito. Un sasso rotola sulla strada dove la polvere sporca appena; un calcio al cerchio del cuore rende di sapore acido i discorsi; ogni bella favola finisce a volte nella polvere mentre dolci versi risuonano invano. Bel pezzo in cui l’artista sa trattare la materia canzone con eleganza e maestria. "Sogna le tue mani il mattino" strizza l’occhio al Capossela di "Pena dell’alma". Un canto-luce in cui filtri melodici sudamericani e tocchi jazz illuminano la notte; non è nero il suo mantello e lascia scorgere gentili contrasti sulla pelle, stelle al posto degli occhi, quando le distanze sono difficili da arginare.
"Susanna" ha il sapore di una femmina esotica ed etnico è il riverbero argento della luna sul mare. Suoni percussivi e di tromba ci richiamano alla mente quel De Andrè ricercatore e sperimentatore di melodie lontane, cariche di energia. "Ragtime" è un inno alla gioia che il jazz produce: tromba, clarinetto,contrabbasso, sax. Un insieme di suoni in cui immergersi e dimenticarsi. E da "Forte sul petto", passando per "Confessioni di un amante in rete" fino ad ascoltare "Paris" si assapora l’ironia, la barzelletta amara che è la vita, in un gioco di canto e accompagnamento sonoro che mette di buon umore lasciando il segno. Canzoni misurate e pulite dove gli strumenti regalano melodie intense e ogni brano, su base jazz, devia abilmente verso il pop e i ritmi latini.
Sperando che l’artista in questione allarghi ancor più i suoi orizzonti e la sua ispirazione, ci aspettiamo il successo discografico di un nuovo Cammariere. E il sipario si chiude su un palco ancora carico di energia e buona musica.

 

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La recensione CONCRETO/ASTRATTO di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-12-09 00:00:00

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