Progetto Disagio (non) Va Tutto Bene 2015 - Cantautoriale, Indie, Acustico

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Certe volte sarebbe meglio aspettare un pochino prima di dare alle stampe un disco d'esordio

Un amore non corrisposto, immaginario, finito. Quattro accordi imparati strimpellando De Gregori e De Andrè. La voglia di urlare al mondo la propria tristezza e trovare il coraggio per sconfinare le mura di quella cameretta di Soverato dove queste canzoni sono state probabilmente concepite e procreate. Un’epifania. Il chitarrino può dare la svolta alla tua vita. Tanta voglia di imitare i grandi autori moderni, i cantautori indipendenti e la solita banalissima storia. Brunori lo si scorge a malapena col binocolo, di Vasco Brondi rimane solo il pessimo cosmico, temi sdolcinati alla Dawson's Creek e una specie di acustico per ragazzine stile L’orso ma senza la band.
La qualità scarsa dell’audio, dovuta probabilmente a una registrazione amatoriale fatta col telefonino, non intacca il giudizio perché non è un'attenuante. Denota forse una voglia d’esordio a tutti i costi, forzata, quando non si è ancora artisticamente abbastanza maturi per affrontare un passo così importante. Che motivi hai per adottare un atteggiamento così masochista? Sarebbero bastati un po’ di cura per le registrazioni e un filo di attenzione al rispetto tra testi e le linee melodiche per approdare a un risultato decente. Sorridi e impegnati di più Disagio, e vedrai che andrà tutto per il meglio. L’ottimismo è il profumo della vita.

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La recensione (non) Va Tutto Bene di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-10-26 00:01:00

COMMENTI (2)

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  • calogero 9 anni fa Rispondi

    boh, ame pare meglio di Vasco Brondi

  • blackossian 9 anni fa Rispondi

    il quadratone dei commenti chiede di essere gentile.. ma penso sia molto difficile. roba del genere fino a qualche anno fa sarebbe stata cestinata dopo 30 secondi di ascolto da chiunque. Non è una critica tanto a questo autore, che penso non meriti neanche queste righe, quanto alla redazione che potrebbe impiegare tempo e risorse a proporre musica vera, dato che nel sottobosco italiano ci sono una marea di artisti interessanti. Ecco, una recensione del genere penso sia un'offesa ai musicisti veri ma anche ai lettori.