Lova 21 giorni lunghi 21 anni 1999 - Rock, Noise, Indie

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I Lova sono quattro ragazzi di Francavilla alle prese col rock, nulla di più e nulla di meno. Il loro album d'esordio, dopo 3 demo, ha una caratteristica invidiabile: ha un sound fresco, qualità che oggi si fatica a trovare anche in dischi di artisti blasonati. Sia ben chiaro che il quartetto non inventa nulla di nuovo e non ha la minima tentazione di mettersi a giocare con le macchine; la cosa che più interessa ai nostri è attaccare il jack e cominciare a suonare, a tirar fuori dalle loro chitarre suoni assolutamente accattivanti e coinvolgenti.

Non a caso nella cartella stampa si scrive che "il loro suono deve tanto all'indie rock americano, come a quella musica italiana 'alternativa' storica", riferendosi più precisamente ai Diaframma. E in effetti ci sono molti punti di contatto tra il prode F. Fiumani e il vocalist dei Lova. Ma ci sono anche tanti splendidi frammenti di Husker Du (La mia felicità) di Lemonheads (L'importanza delle mie pantofole), di Marlene Kuntz (E dopo voglio bere), di Buffalo Tom (Orizzonti perduti), di punk cazzereccio (1995) e di intrecci acustici (Luna park). Naturalmente non c'è solo musica nel disco, ma anche tante liriche che spaziano dai problemi adolescenziali a quelli relativi alla quotidianità, trattati tutti senza alcun imbarazzo.

Alla fine questo "21 giorni lunghi 21 anni" è un disco pieno zeppo di scariche elettriche, emozioni incontrollate, "sensazioni che solo l'immediatezza di un amplificatore e di parole urlate dentro un microfono possono regalare".

Ci siamo stancati della frenetica ricerca di una 'next big thing' all'estero: date un 'occhiata qui da noi e vi accorgerete dei Lova.

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La recensione 21 giorni lunghi 21 anni di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 1999-10-24 00:00:00

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