DARKLEECH Darkleech 2014 - Rock, New-Wave, Dark

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Un mondo fatto di ombre, occasioni perse e di mostri, protetto da un'impenetrabile corazza sonica

Nell’antica Islanda il Waldgänger era una figura molto importante del folklore: un coscritto che, “passando nel bosco”, si dava alla macchia, sfuggendo all’autorità precostituita. E di un “passaggio nel bosco” si può parlare anche per  i Darleech che hanno recentemente fatto uscire il loro omonimo ep autoprodotto. Quattro tracce dense e grumose “come la nera terra di confine” per la band di Parma, la quale si può collocare, senza tanti dubbi, nella grande famiglia della new wave e del post punk. Si prenda ad esempio la quarta e ultima tracci, "Illusion", per capire il carattere notturno e boschivo dell’ep.
La canzone inizia con un cupo ritmo di batteria su cui, dopo un tappeto di synth svolazzanti come nelle migliori tradizioni, si innesta la voce di Cristian Galli, rotonda e baritonale, che accompagna l’ascoltatore verso un mondo fatto di ombre, di occasioni perse e di mostri che vivono nel bosco. Ogni tanto però nella spessa e quasi impenetrabile corazza sonica del gruppo s’intravede la luce, con improvvisi quanto suggestivi squarci di synth che fanno di "Darkleech" un lavoro molto interessante, soprattutto per le potenzialità non ancora del tutto espresse. E già, perché Alberto Cristalli (basso), Davide Merli (batteria), Federico Galli (chitarra), Luigi Pizzuti (tastiera) e il già citato Cristian Galli possono fare ancora di più, dando magari una sterzata elettronica ai loro pezzi. In fondo, dopo che si attraversa il bosco, necessariamente si arriva da qualche altra parte: se i Darkleech non si perderanno potremo ancora ascoltarne delle belle.

 

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La recensione Darkleech di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-10-23 00:00:00

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