Uovo Mothers' Mud ( EP ) 2015 - Psichedelia

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Solo per amanti dei '70 progressivi

C'erano una volta gli anni '70. Quelli post-'60, non quelli pre-'80. Quelli dei capelli lunghi, dei pantaloni a zampa, delle lava lamp, dei viaggi fisici e di quelli mentali, delle droghe che ti rallentavano e ti ampliavano le percezioni. Necessitando di una colonna sonora adeguata, e quindi via di opere (“canzone” era parola riduttiva) psichedeliche, caleidoscopiche, mutevoli, impregnate di fumi esotici, suoni d'altri tempi, scenari fantasy, fughe intellettuali accompagnate da strumenti trovati in giro per il globo e per mercati dell'antiquariato e creature uscite da libri per l'infanzia e francobolli acidi.
Poi c'erano gli anni dieci del millennio successivo. Quelli in cui di nuovo da suonare c'era ben poco, e si finiva sempre a guardarsi indietro e prendere un po' qui un po' là, un po' dai '70, un po' dagli '80, fra corsi, ricorsi e ciclici revival. L'Inghilterra era sempre un punto fermo, ogni tanto qualcuno ci andava anche fisicamente per affinare l'arte del furto creativo. Celestino Telera in arte Uovo (a proposito: ma perché?) ci è andato e, fregandosene un bel po' delle mode musicali e della sobrietà, ci ha fatto un ep di canzoni popolate di gnomi e paesaggi boschivi, lunghe, progressiveggianti, orientaleggianti, rinascimentaleggianti. Se indossate i pantaloni di velluto a coste e andate fieri della vostra discografia dei Genesis potreste trarre diletto da questo viaggio, altrimenti lasciate pure perdere.

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La recensione Mothers' Mud ( EP ) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-12-29 09:55:00

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