Psycho Vandals DemoLithium 2014 - Metal, Hard Rock, Punk rock

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C'è ancora molta confusione nel sound degli Psycho Vandals, a metà fra punk e maldestre incursioni di pop, crossover e country

Dal nome alla grafica, passando per le canzoni e i rispettivi titoli, “DemoLithium” degli Psycho Vandals è prevalentemente un concentrato di clichè; quelli della band rockettara dall’estetica ribelle, che schitarra dalle parti del punk rock o di un hard rock punkeggiante e stradaiolo.
I brani che si attengono a questo copione, spingendo sul versante punk (“Dead Ramone”) o puntando su elementi hard/heavy (la scontatatissima ma piacevole cover di “Livin’ La Vida Loca”), possono anche passare come una sorta di diverstissement dal songwriting e dal sound acerbi, per nulla originali, ma per certi versi apprezzabili nell’ingenua immediatezza di manifesti come “Full of Drug” e “Cut Your Veins”. Il problema si palesa invece quando i tre savonesi provano l’ibridazione con generi e linguaggi musicali differenti dal loro, che finiscono per essere oggetto di un’imitazione superficiale e semplicistica, quando non praticamente parodica.
La curiosa pratica di elencare i generi dei singoli brani accanto ai titoli nella descrizione ci segnala quindi un tentativo di death metal, mezzo minuto di growl a scimiottare i Cannibal Corpse (“30 Seconds”), seguito da un esperimento “pop/country/punk rock” (“Cow Girl”, ovviamente), in realtà più vicino a un pop reggae fuori luogo, per culminare in un azzardo crossover con un attitudine gangsta metal con più "mothafucka" che contenuti.

Insomma, episodi grossolani che distruggono qualsiasi speranza di organicità e coerenza in un disco che già soffre di eccessiva lunghezza e rendono evidente che agli Psycho Vandals, se vogliono superare la fase “tre amici e un garage” e iniziare a fare sul serio, serve un bel po’ di lavoro sul loro sound e sulla loro identità musicale, che probabilmente ad ora, con buona pace di coraggio e sperimentazioni, è più a suo agio nei territori del punk.

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La recensione DemoLithium di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-12-30 00:00:00

COMMENTI (1)

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  • RonZio 8 anni fa Rispondi

    Non sono per nulla d'accordo con questa recensione, se si può definire tale. Ho avuto il piacere di ascoltare dal vivo questi tre ragazzi e a dir poco, sono una delle band a livello underground più originale e tosta che abbia sentito negli ultimi tempi. Ho anche comprato il loro cd e vi garantisco che è una vera botta, pezzi per nulla scontati, originalissimi, anche se molto semplici all'ascolto, che in questo caso non cadono nel banale, ma bensì assicurano un piacevolissimo ascolto di tutto l'intero album, svariano molto da canzone a canzone, assicurando un vasto repertorio, suonato anche con ottime abilità. Non trovo per nulla scontata la cover di Livin' la vida loca a mio avviso fatta egregiamente. Insomma i 10€ forse spesi meglio per comprare un album davvero valido, carico di energia e anche molto simpatico ed ironico, per chi va anche a leggere e capire i testi di questo formidabile trio. La risposta al signore che ha recensito questo album e data dalla firma del contratto discografico di questa band, con una delle migliori case discografiche Genovesi, la Maia Records e l'uscita imminente del loro nuovo EP. Complimenti ragazzi continuate così e in bocca al lupo per il vostro cammino musicale. Consiglio a tutti gli amanti della buona musica di acquistare i loro cd, andarli a vedere dal vivo e seguirli. Ingambissima!