Tellaro ep 2004 - Indie, Elettronica, Acustico

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Non c’è dubbio che gli italiani interessino all’estero. In un certo senso è sempre stato così, ma più passa il tempo più ci si rende conto che molti musicisti rock italiani attraversano i confini per registrare, suonare, esibirsi in altri paesi. Spesso si tratta di una necessità, ovvero il bisogno di trovare comprensione per la propria musica che in patria non trova un pubblico. Sia come sia il progetto Tellaro - composto da Francesco Cantone (Twig Infection), Carmelo Sciuto (Jerica’s) e Tazio Iacobacci (Keen Toy, Pola) - ha trovato casa presso la tedesca 2nd.rec.

Italia o Germania, resta il fatto che un gruppo underground fatica sempre a uscire dai ghetti e fare emergere le proprie idee. Questo ep è stato infatti registrato nell’estate del 2001, ma ha visto la luce solo adesso, a distanza di quasi tre anni. Viene da chiedersi a cosa serva affannarsi per cercare delle idee originali se poi queste non vengono recepite con altrettanta rapidità.

L’esordio dei Tellaro, comunque, non presenta particolari spunti innovativi e si fonda soprattutto su una composizione calibrata e su un’attenta definizione dei suoni. Ciò che ne esce è un cantautorato raffinato e romantico, suonato con una strumentazione classica di chitarra, basso e batteria e i cui arrangiamenti ridotti al minimo ricordano i cantautori romantici come Spain, mentre le atmosfere sommesse e melanconiche riportano alla mente i misconosciuti New Wet Kojak.

I brani inclusi sono tutti apprezzabili, soprattutto “Puzzle in a shell” e “Who told you red fits you?”, ma questo breve cd si dimostra più un lavoro di formazione e un mezzo per dimostrare le proprie qualità che un’opera a sé stante. Del resto già si annuncia la pubblicazione di un album di debutto che per quanto su questo genere dovrebbe essere caratterizzato dall’aggiunta di buone dosi di elettronica.

Il mio parere personale, conoscendo i trascorsi dei musicisti all’opera è che questo stile delicato e raffinato possa ricevere solo vantaggi da un allargamento della strumentazione. Si attende quindi la prova successiva che si preannuncia già da ora come un’impronta significativa nella scena musicale indipendente.

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La recensione ep di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2004-04-30 00:00:00

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