Francesco Leone
Storie di una notte di mezza estate 2004 - Cantautoriale

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La chitarra è parecchio scordata e naif.

La voce non è un gran che - a tratti zompa del tutto fuori tonalità e non si capisce dove vada a parare. Le parole spesso si capiscono poco a causa di un molesto delay che le accavalla e distorce.

Eppure l'attitudine di Francesco Leone mi piace e mi interessa. Ha messo in piedi una specie di diario segreto della propria giovinezza, unendo piccoli abbozzi di canzoni accumulatisi negli anni. I modelli classici del cantautorato italiano gli sono serviti da canovaccio per porre in musica alcuni pensieri e sensazioni. Mi immagino Francesco seduto sul suo letto mentre, fra uno schizzo e l'altro per il corso d'architettura che frequenta, si appunta questi "sketches" musicali. Un pochetto mi immedesimo - io fino a ieri suo collega, e come lui un tempo chitarrista di "musica pesante".

E se il disco non è propriamente una 'festa' per l'orecchio, o i testi abusano spesso di topoi un po' vecchi della canzone d'autore - in particolare della canzone d'amore - comunque mi fa sentire leggero e mi mette di buon umore. Infine mi commuove la modestia con cui conclude l'opera mettendoci la parola “fine”, e ringraziandomi per il tempo che gli ho dedicato. (Non c'è di che: è stato un piacere!)

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