nrec Signals 2015 - Glitch, Elettronica, Electro

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Elettronica melodica, dall'umore principalmente dark ma non sempre prevedibile.

“I can still hear the echo of my steps and in the air the signals that we left”.
I segnali lanciati da Enrico Tiberi in arte Nrec sono lampi di indietronica che spargono una luminosità polverosa dentro un paesaggio profondamente notturno. Sprazzi di techno, glitch, industrial soft, cold-wave, kraut e italodisco si mescolano come pulviscoli dalle tinte indefinite e indefinibili, “colorless as pictures left unfinished”, sovrapponendosi e lasciandosi attraversare da guizzi ritmici e sinuosità melodiche. A formare un quadro omogeneo ma ricco che, con la collaborazione di Anacleto Vitolo, Kendra Black, Clod degli Iori's Eyes, pulsa di soul (“Dust”), alleggerisce il dark con melodie ottimiste (“Eyedressed”), cerca una propria via per il synth-pop e l'elettrocantautorato toccando di striscio Subsonica (“Fino in fondo”), Depeche Mode (“It's Mine”, prima di passare dagli '80 di “Black Celebration” ai '90 di Sophie Ellis-Bextor), Iosonouncane (“Emina – Utica”), per finire, visto che siamo di notte, con la tenebrosa title-track, ninna nanna dove Nick Cave incontra il trip-hop. “A lullaby for those who care, for those who try”.

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La recensione Signals di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-01-23 09:00:00

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