Le Moire Postflamenco 2015 - Rock

Postflamenco precedente precedente

Postflamenco è un'opera dalle molte facce; la ballerina sulla copertina non è una che balla solo il flamenco.

Di "Postflamenco" si nota subito la copertina, che somiglia un po’ a quelle opere surrealiste che ci suggeriscono di non dar troppo conto alla ragione e di fidarci di più del nostro inconscio. Ecco, se poi iniziamo ad ascoltare quest’album de Le Moire ci troviamo immediatamente spiazzati dal ritmo delle percussioni di “Rielaborazione dell’io”; chiaro avvertimento che sarà un ascolto tutt’altro che scontato.
La traccia seguente “Simulazione della personalità” fa le veci di una seconda intro all’album -quello che ci aspettavamo fin dall’inizio arriva adesso- dove i plettri vanno giù pesanti sulle corde e la batteria sfoga tutta la sua intemperanza martellando per tutta la durata del pezzo. L’impostazion grunge della band viene fuori prepotentemente.

“Un inspiegabile fraintendimento” sembra essere stato scritto dalla stessa mano che ha disegnato la copertina del disco: il testo avrebbe bisogno di essere parafrasato perché un po'intrecciato, con una semantica di non immediata comprensione ("non ti sorprenderà che un inverno fa tu eri me e lui era te, ed oggi sono te...ieri tu eri me ed oggi sono te") ma questo ha importanza relativa. Il sound è perfettamente in linea con la traccia precedente e rimane aggressivo e convincente fino a che, nella parte finale, la canzone decide di rallentare e di lasciarci un retrogusto spagnoleggiante in bocca; forse sta proprio qui il postflamenco a cui si allude.
Da qui in poi l’album prende una piega un po’diversa. I tre pezzi seguenti evidenziano un’attitudine decisamente più pop rispetto agli altri, con strofe che passeggiano su un tappeto tessuto con cura da chitarra e basso per poi infrangersi in ritornelli molto orecchiabili.
“Via dei mercati” è la ballata del disco che sembra prendere spunto da quelle magnifiche e profondamente malinconiche degli Alice in Chains: “tra musi inquietanti e lacrime io vidi te, grande sole.

Le Moire, che stanno tessendo il filo del loro stesso destino musicale, sono incappate in un’opera eclettica, dai molti aspetti positivi, a cominciare dalla personalità dimostrata in queste tracce e dalla buona tecnica posseduta, anche se quest’ultima non è una novità. La strada intrapresa sembra quella giusta.

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La recensione Postflamenco di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-01-22 00:00:00

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