Joyello Moltopoco 2004 - Pop

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Non ci sono dubbi che l’avvento dell’autoproduzione abbia portato a un incremento esponenziale della produzione in senso stretto. In un certo senso, esiste un rapporto inversamente proporzionale tra il numero di musicisti che compongono un gruppo e la quantità di musica prodotta dal gruppo stesso. Ovviamente i solisti sono i più prolifici, per la semplice ragione che nessuno protesta se incidono delle idiozie. Questo compito spetterebbe anche ai giornalisti, i quali evidentemente non fanno appieno il loro dovere.

Joyello (all’anagrafe Luciano Triolo) vive a Verona, mantenendosi come tecnico informatico e tecnico del suono. Parallelamente si dedica ad un’attività musicale attraverso cui dà libero sfogo alla propria creatività incidendo una quantità enorme di brani che vanno a riempire le sue autoproduzioni. Tra le sue influenze dichiara: Ivano Fossati, David Sylvian, Faust'O, New Order. Più o meno questi nomi ci possono stare. Le sue canzoni sono infatti legate alla tradizione melodica/cantautorale italiana con la differenza che si affidano per l’accompagnamento a strumenti elettronici vintage (epoca sinth-pop) e modalità di composizione tipiche del ‘taglia-e-cuci’.

A dire il vero in molti momenti del disco si sentono passaggi degni di nota. A volte è un campionamento, a volte un timbro strumentale, a volte un verso del testo, a volte un rimando alle proprie fonti. Il problema è che si tratta di sprazzi momentanei, gocce che si perdono in un mare nel complesso molto poco interessante.

Insomma, è sempre la solita storia. Se Joyello avesse preso i migliori tra i versi, i campioni, le linee melodiche, gli arrangiamenti… e li avesse condensati in un paio di canzoni, sono pronto a scommettere che ne sarebbero usciti due brani memorabili tra i migliori dell’anno. Così com’è, questo cd, con i suoi 40 minuti, trova facilmente la sua collocazione sotto il lavandino. Per la precisione, il booklet nella carta e il disco nella plastica. Camorra permettendo, il riciclaggio va comunque supportato.

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La recensione Moltopoco di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2004-07-22 00:00:00

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