Stardom Make-up 2015 - Rock, Indie, Dark

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Il modo migliore per festeggiare i dieci anni di carriera degli Stardom è convogliare le esperienze di tanti musicisti in un'unica compilation new wave

Quale miglior modo per festeggiare il decennale di una band, se non quello di organizzare una grande festa? In realtà un modo migliore c’è, ed è quello di coinvolgere tanti amici musicisti in un progetto che si chiama “Make-Up”. Il gruppo in questione è Stardom, il quale ha deciso di convogliare in una unica compilation di 16 brani le esperienze –più o meno lunghe- di amici incontrati nel corso della propria carriera. Le testimonianze raccolte sono delle più svariate, diverse fra loro ma accomunate da una sola forte passione, la new wave e ciò che ne emerge è molto interessante, da una parte perché permette di conoscere tanti artisti sotto luci diverse, dall’altra perché è curioso scoprire come ognuno scelga di interpretare i vari brani che hanno fatto parte del lungo percorso degli Stardom.

Gli approcci sono dei più disparati: c’è quello più giovane dei MasCara, che ci deliziano con la loro oscurità tutta cuore e sentimento, quello più naturalmente post-punk, con venature eighties, degli Stompcrash, o quello ricco di sfumature shoegaze, con muri di chitarre altissimi e bassi pulsanti, dei Der Himmel uber Berlin. Altri scelgono rifiniture più industrial, come i DelendaNoia o Filippo Galleani (Marlat) & Fra AngeNoir (Marlat), che ci inibiscono con un sound alienante e squisitamente ripetitivo, altri invece si divertono a colorare ciò che è intorno con l’uso di suoni raffinati e elettronici, come gli Ottodix, altri ancora scelgono un approccio più ruvido e spigoloso, come i KlownFish, o più rock, come i laBase. I Labyrinthus Noctis si concentrato su uno shoegaze più delicato e gentile, gli Starcontrol su un sound più liquido e diluito nell’atmosfera, mentre i Two Moons planano verso un’elettronica concentrica e rotonda. Unico momento in cui gli Stardom appaiono è l’inedito brano finale “Seno”, che raccoglie perfettamente in sè ciò che è stato in questi anni e ciò che è stato in questa compilation, con la grazia e l'esperienza di una band che sa esattamente ancora quello che sta facendo. Un bel progetto, impegnativo e con un peso specifico, che accontenterà largamente gli amanti della new wave italica.

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La recensione Make-up di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-06-20 00:00:00

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