Gianni Milano Uomo Nudo 1999 - Psichedelia, Noise

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"Uomo Nudo, esclamazione del cielo che in principio era il verbo, tu disceso dall'albero con la banana in culo ed un gettone ansioso da infilare nel vuoto…" Dobbiamo ringraziare la Toast per aver ridato voce a Gianni Milano, ultimo poeta Beat italiano e forse unico poeta veramente psichedelico del nostro paese, che con il poemetto "Uomo Nudo", della durata di 15 minuti, scritto nel lontano '66 e pubblicato per la prima e ultima volta nel '74, ci scuote, affascina ed entusiasma.

Il testo è mistico-visionario e letto dall'autore stesso in modo mono-tono sulla base di un loop sonoro ricavato da "Vibrazioni di alghe marine" dei No Strange, sottofondo musicale che ti permette di fluttuare sulle parole del poeta (l'idea e la scelta del sound sono azzeccatissime); ci si trova di fronte ad un continuo accavallarsi di immagini surreali e di visioni apocalittiche, di critiche alla società rigida e conservatrice contrapposte all'esaltazione di un individualismo anarchico che aspira all'utopia della povertà e della vita comunitaria. In pratica c'è tutta la Beat Generation in questo testo: libertà sessuale "…la grande madre figa riprende il sorriso del mattino…"(geniale!! o genitale che dir si voglia!!), la vita vagabonda, l'alcool e le droghe "…Uomo Nudo pasticca, Uomo Nudo fumato…", il legame con le filosofie mistiche orientali con i continui richiami al Buddha, il pacifismo e l'antimilitarismo "…Uomo Nudo tieniti forte nel pisciare sull'Europa, non toccare l'Europa con il glande, tutti gli Hitler a riposo non ignorano l'attenti, l'ortodossia della morte prepara le sue cabale, le strutture segrete fioriscono gli uncini, chi tocca i fili muore, muore…", la critica alla politica "…agitazione, marasma, coito interrotto; la tua lava discioglie le divise, i politici riscoprono la gioia…", la critica ai mezzi di informazione "…dove hai posato il culo, su quale carta stampata, e quale foglia ha raccolto il tuo coito, senza voce, spasmodicamente muto…", l'esaltazione della natura "…Uomo Nudo ruggisci con il cazzo sollevato a benedire il mondo…grande magazzino di cose, ritagli di acqua e di sostanze organiche della foresta…", la difesa dei più deboli "…una strada senza sogni dove muoiono gli indiani…", la solidarietà "…e io vengo e rivengo, lancio mani di salvataggio, chiedo occhi lucenti di corallo, voglio lenzuola di cielo, Uomo Nudo tutto nudo, su una macchina ruotante con l'asfalto che cammina, siamo indietro con il tempo…"
Ma non c'è molta speranza di poter vincere e salvare l'umanità, è più facile isolarsi, creare una propria nicchia e scappare da una società irrecuperabile "…regaleremo un biglietto senza ritorno e senza destinazione, iaaaahh la corsa ha inizio, tenetevi saldi ai crini dei cavalli, l'apocalisse è ubriaca."

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La recensione Uomo Nudo di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 1999-10-21 00:00:00

COMMENTI (1)

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  • carlo.peruchetti 7 anni fa Rispondi

    L'ascolto di Uomo Nudo è un'esperienza che consiglio a chiunque. Non ci sono parole per descriverla, quelle se le è rubate tutte il poeta e ci lascia a bocca asciutta