volverband Octopus 2016 - Rock, Psichedelia, Indie

Octopus precedente precedente

Affondare nelle proprie radici

Il polpo (octopus) è un animale noto per i lunghi tentacoli e per la vita passata a setacciare il fondale marino come a cercare sempre qualcosa di nuovo, perché questi animali conoscono e vedono molto di più del mondo che li circonda proprio toccando con i tentacoli, più che guardando con gli occhi. Il loro ambiente naturale spazia fra i fondali marini, la superficie, caverne buie o coste soleggiate.

Questo è anche il titolo scelto dai Volverband per il loro disco che ha in comune con questi molluschi molto più che il nome. Il lavoro della band è una miscela molto curata fra stili e generi vari. Dalla prima "Brother" si nota infatti la varietà degli strumenti messi in scena e la particolare bravura con cui tutti i membri della band costruiscono all'unisono il loro stile. "Sister" ci riporta (a parte il cantato in inglese) grazie al bellissimo uso dei synth e del piano e ad un arrangiamento curatissimo, quella scena prog italiano degli Area e Banco del mutuo soccorso. Da questo momento in poi il disco apre le sue ali e ci trasporta dolce dentro le sue atmosfere calde e avvolgenti, profonde tanto quanto equilibrate. Non mancano momenti di riff accattivanti stile '70 come in "Jackuait" o il "classico" pezzo strumentale che spesso si trova in dischi di oltre trent'anni fa, con l'ultima "Tarifa" che ricorda un po' una "Soldier of fortune" (Deep Purple-Stormbringer 1974) solo senza voce.

Ad ascolto finito si può solo elogiare il lavoro del gruppo che davvero non manca mai di bravura e intensità. La nota dolente è che tanta è questa attenzione ai particolari e bravura tecnica che l'unica componente mancante davvero è la percezione dell'identità personale del gruppo che gli darebbe una dimensione più intima e appassionante. La band più che affondare, sprofonda proprio in mezzo al mare delle sue influenze stilistiche. Aspettiamo il prossimo lavoro per capire se tutta questa attenzione ai dettagli può trasformarsi in passione ed emozione.

---
La recensione Octopus di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-02-11 00:00:00

COMMENTI

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia