Il nome di questo quartetto ravennate, Skontra, evoca subito un’attitudine combattiva: crudo rock‘n’ roll come manifesto sonoro e sfoggio di petti villosi come manifesto (anti)estetico. A metà strada tra grezze sonorità southern a stelle e strisce e una vena godereccia tipicamente romagnola, la band propone soltanto un brano originale (“Io per me”) in questo cd singolo autoprodotto. È compito poi di una chitarra roboante, tra accordi di quinta e riff di scuola anni Settanta, una batteria secca e un gran vocione impostato a colorire il tutto. In definitiva il risultato ci mostra una band molto ingessata e prevedibile, a differenza di una più coinvolgente “Vorrei la pelle nera”, indovinata rivisitazione di in cui si alternano avvitamenti jazz-lounge a scatenati break in salsa rock-ska.
Qualunquisti e piacioni, gli Skontra possono giocarsi qualche carta per il successo (di nicchia). Astenersi palati fini.
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