Mideando String Quartet Viaggio… 2004 - Acustico

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"Viaggio" è il primo cd, dopo due partecipazioni a compilation di bluegrass ("European world of bluegrass 2002" e "2003"), per i padovani Mideando String Quartet, che si sono costruiti una solida fama locale dovuta alla bravura strumentale. Ne è una conferma già il fatto che il cd è pubblicato dalla "Velut Luna", etichetta sempre padovana dedita per lo più alla musica classica, e a cui il patron Marco Lincetto concede qualche divagazione in campo rock o jazz solo quando il "prodotto", oltre alla validità musicale, mostra impeccabilità esecutiva.

E difatti "Viaggio" colpisce subito per la grande precisione tecnica e strumentale che riesce a non escludere l'emozionalità, peccato che di solito è dietro l'angolo quando si parla di rock. Non si può sicuramente affermare che i Mideando stiano facendo qualcosa di nuovo, e probabilmente non è nemmeno lontanamente nei loro intenti. Si possono inserire agevolmente nell'alveo del classic rock, di cui forniscono una versione acustica impeccabile e brillante. La riprova nelle due riuscite cover di "Can't find my way home" di Stevie Winwood e "Strange kind of woman" dei Deep purple. Sia chiaro: il rock "da birreria" è lontano mille miglia. Se si volessero cercare dei riferimenti validi per illustrare la musica dei Mideando, li si devono trovare nelle cose acustiche e più tecniche dei CSNY, e più specificamente di mister Stephen Stills. Ancora, radici concrete della musica dei Mideando sono reperibili in certe cose acustiche della prima PFM, come "Il banchetto", o del Banco del mutuo soccorso, come "Non mi rompete". Altrove si riscontra un certo gusto citazionista: "Viaggio" si apre con una citazione dagli Eagles di "I can't tell you why", per poi proseguire sui territori che furono tipici degli Animals più bluesy.

I testi non sono il punto di forza della band, se non quando, in "L'inverno dei coltelli" e "Lettera d'amore a una balena", a scriverli è Giulio Mozzi, uno che con la letteratura ha qualche confidenza. In conclusione, un disco per chi cerca il fine cesello, la miniatura eccelsa, il ricamo sul bordo, il raffinato merletto. Non strade nuove. Senza che questa sia una colpa.

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La recensione Viaggio… di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2004-09-07 00:00:00

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