Compilation Underground parade 2004 2004 - Rock, Pop

Underground parade 2004 precedente precedente

Parata sotterranea. Una sorta di esibizione per nessuno? Si spera di no, ci si augura che il vociare possa portare un pubblico curioso negli anfratti dell’ underground italico, tra demo e sogni.

Questo è il frutto del lavoro dell’ associazione giovanile "NonSoloSuono" (nonsolosuono@email.it ) che, con un concorso con più di 400 demo, ha selezionato i brani più meritevoli, allineandoli tutti per bene e mandandoli in marcia.

L’ operazione ha le sue insidie. Infatti, non trattandosi di una raccolta di genere, l’eterogeneità del materiale potrebbe rendere meno appetibile al singolo ascoltatore l’insieme. Infatti si inserisce di tutto, dall’ hip hop al rock, dal folk all’elettronica. La carta vincente a questo punto può solo essere tante, tante 'instant-hit', oppure materiale di particolare originalità e classe. Il materiale mediocre non può contare sui gusti complici di chi sta dall’altra parte.

Quindi ascoltiamo, riflettiamo. Non ci siamo.

Il risultato è, paradossalmente, eccessivamente patinato, prodotto. Le tracce sono ben confezionate, ma spesso anche troppo curate, smussate e radiofoniche. L’ impressione è probabilmente da addurre anche alla derivatività di molto, troppo materiale, che porta con sé clichè stanchi. Si pensi ad esempio ai Chiavi di Vetro, che evidentemente pensano che di M.C.R. questa penisola ne potrebbe contenere ancora una dozzina, oppure all’ hip hop di Continuo Rilasso, ben fatto ma tediosamente nella norma. Insomma l’ originalità latita, lo stile anche. E superata la metà sembra quasi di ascoltare la radio, tra accenni al cantautorato in stile Moltheni e brani pop che vengono e se ne vanno immmediati (“Fiori di carta”).

Questa non vuole essere né una critica ai gruppi coinvolti (una sola canzone è davvero poco per giudicare) né una critica alla selezione del materiale (che forse era proprio il migliore arrivato dai concorrenti). E’ solo la constatazione che il risultato finale rischia di suonare banale, ben confezionato forse, ma banale. E non è questo che la gente solitamente cerca nell’underground.

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La recensione Underground parade 2004 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2004-09-15 00:00:00

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