Karl Marx was a broker Monoscope 2016 - Strumentale, Rock, Alternativo

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Il trio di Pistoia infrange le barriere spazio temporali e fa contenti tutti, lasciando solo il desiderio di assistere ad un live altrettanto esplosivo e coinvolgente

"Monoscope" è il quarto album in studio dei pistoiesi Karl Marx Was A Broker, progetto musicale inizialmente composto da un duo basso/batteria che per l'occasione è divenuto un trio, con l'aggiunta di Stefano Tocci alla chitarra e al synth.

Il disco è una corsa a tappe che spaziano su generi che ben figurerebbero nelle colonne sonore di alcuni videogames dove l'adrenalina fa da padrona assoluta. Un miscuglio di math, industrial, metal, stoner e hardcore trascina le cavalcate furiose e selvaggie  della title-track e di "Es", prima che le note leggere e crepuscolari di "Gray" sfocino in un inno prog potentissimo e oscuro. Il disco è pieno zeppo di richiami a band del presente e del passato, rivisitate in chiave futuristica, quasi volendo evocare una sorta di mondo parallelo ed estraneo al genere umano. È in brani come "Superego", "Flat", "Negentropy" che i Black Sabbath, i Primus e i King Crimson si scontrano in una guerra fratricida con gli Zu e John Carpenter.

"Monoscope" è un concept che non può lasciare insoddisfatto nessun amante del prog puramente strumentale, che si tratti di veterani nostalgici oppure di appassionati dell'ultim'ora qui non manca davvero nulla. Il trio di Pistoia infrange le barriere spazio temporali e fa contenti tutti, lasciando solo il desiderio di assistere ad un live altrettanto esplosivo e coinvolgente.

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La recensione Monoscope di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-07-21 00:00:00

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