Katiusha Katiusha 2016 - Rock, New-Wave, Alternativo

Katiusha precedente precedente

Punk-rock venato di new-wave made in Genova

Genova è una città molto particolare: solo all'apparenza una città di mare, il capoluogo ligure è, infatti, anche e soprattutto città di montagna e d'industria. I quartieri residenziali dove gli inglesi di fine Ottocento amavano trascorrere il tempo oziando e leggendo i poeti romantici hanno, ormai da anni, lasciato il posto ad uno sviluppo industriale pressoché indiscriminato, portando a zone quasi totalmente invase da informi palazzoni dove il cemento domina su tutto e tutti.

Da questi presupposti è giusto partire per raccontare l'omonimo ep dei Katiusha, band genovese attiva dal 2013. Un lavoro solido e ben strutturato quello dei liguri che pare quasi essere spuntato, come il classico fiore di campagna tra i marciapiedi del centro, in mezzo ad un quartiere post-industriale. Quattro tracce ruvide e scontrose, un po' come gli abitanti di questa magica città, ma che lasciano trasparire, specie ad un ascolto più approfondito, molteplici motivi di interesse. Certo, in alcune occasioni forse i suoni sarebbero potuti essere più curati (mi riferisco soprattutto alla terza traccia, "Eternit(à)") tuttavia la voce di Gyada Bazurro, Giorgio Barroccu alla chitarra, il basso di Tony Randello e Davide Sossi alla batteria svolgono alla grande il loro compito di menestrelli della stagione in cui l'Ilva di Cornigliano è sempre più in crisi.

Non resta dunque che attendere i quattro alla prova su disco: c'è molto lavoro da fare ma anche le potenzialità sono evidenti. Cercando di essere più dritti e, come si dice da quelle parti, "in bolla", i Katiusha potranno davvero cantare la Genova che respira ancora nonostante il cemento sempre più soffocante. 

---
La recensione Katiusha di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-06-30 00:00:00

COMMENTI

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia