BUE Kind of Bue 2016 - Pop, Elettronica

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Persino una puntata di Twin Peaks o una partita di Roger Federer possono diventare lo specchio perfetto dove riflettere sulle proprie vicissitudine amorose.

Bue è una corda tesa tra Tommaso Paradiso e Franco Battiato, una definizione che suona pretenziosa già nello scriverla, ma proviamo ad approfondire meglio il discorso per tentare di comprenderla.
Bue non tenta di imitare i Thegiornalisti, semplicemente con loro condivide lo stesso substrato artistico, lo stesso humus e non ultimo lo stesso immaginario pop immerso dagli anni '80. Bue è di Roma ed è dalla scena romana che per distacco o per avvicinamento muove i primi passi: trovare delle reminescenze di Baglioni nelle sue canzoni non sarà quindi poi così improbabile.

Ma oltrepassiamo i limiti della circonvallazione recandoci verso l’altro capo della fune. Se il riferimento storico sono i patinatissimi eighty’s non possiamo certamente trascurare la figura di Franco Battiato idolo indiscusso e autentico motore della ricerca musicale di Simone Bova. Bue fa un pop elettronico in cui le citazioni e le pretese intellettuali dei testi non compromettono la fruibilità della musica perché, ed è importante da precisare, sempre di pop si tratta, ma nel quale la componente elettronica a differenza che nel maestro catanese non si faccia portatrice di istanze innovatrici bensì di rimandi vintage. Proprio come nei Thegiornalisti la componente malinconica e retrò è parte stessa del progetto artistico. Rimpiangere il passato è qualcosa di tipicamente romano, qualcosa che solo chi ha avuto la fortuna di portare il peso di un intero impero sulle spalle forse può veramente capire.

Simone Bova, lo ha ammesso lui stesso, non è un professionista della musica, non ha la pretesa di dover riuscire, semplicemente adora scrivere musica assieme al fratello ed è questo il motivo che conferisce la tanto agognata leggerezza alla sue canzoni. Il suo interesse non è comporre un grande album ma un buon album, proporre al pubblico un prodotto ben curato, ben suonato e ben registrato smorzando così ogni affissione velleitaria ad esso associata.

L'originalità di Bue sta nell'essere in grado di trasporre le proprie emozioni nel più insignificante o nel più banale dettaglio della quotidianità, una particolare visione del mondo, una dimensione fortemente referenziale nella quale persino una puntata di Twin Peaks o una partita di Roger Federer possono diventare lo specchio perfetto per riflettere sulle proprie vicissitudine amorose.

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La recensione Kind of Bue di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-09-05 00:00:00

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