Anabasi Road Ages 2016 - Progressive, Blues, Hard Rock

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Un ep progressive ben fatto dal sapore nostalgico ma ben calibrato

Il rock progressivo è fuori moda ma non è morto. A giustificare questa tesi è proprio il lavoro fatto nell’ep “Ages” degli Anabasi Road. Il gruppo di Reggio Emilia raccoglie il bagaglio culturale italiano che di musica di questo genere negli anni ’70 ne ha prodotta tanta e anche di ottima fattura, tanto da venire esportata come buon esempio di questo genere.

L’ep è fatto bene, per gli ascoltatori di progressive è un prodotto classico piacevole da ascoltare, gli strumenti ci sono tutti, pochi synth forse, ma sono scelte di gusto che la band avrà affrontato in maniera differente da come lo affrontiamo noi. Un pezzo purtroppo non vale l’attenzione che la band ha voluto regalargli: "What Does It Mean", lanciato come pezzo di punta di un lavoro che ha da offrire molto di più. Infatti, tutti gli altri tre brani meritano attenzione, in particolar modo l’ultimo "The Dream Machine" che potremmo definire un pezzo “progressivo totale” cioè pieno, ricco, che progredisce nell’andare avanti dei minuti, che cambia, che si arricchisce, che unisce diversi generi e momenti che mai entrano in conflitto tra loro.
Musica, quella con la M maiuscola, quella che racconta con i suoni come tradizione di genere vuole. "Ages" degli Anabasi Road è proprio questo: un racconto musicale, progressive miscelato con blues e agganciato all’hard rock.    

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La recensione Ages di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-12-01 00:00:00

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